INTERVISTA: la Libreria QUO VADIS? a Pordenone
Non è una libreria che incontrerete per caso, passeggiando lungo il corso. Infatti, si dovrà individuare prima la Corte Torres (nella foto, l’entrata), una corte interna ai palazzi che costeggiano corso Giuseppe Garibaldi di Pordenone. L’entrata della Corte si trova a circa trentacinque metri dall’imbocco del Corso da Piazza Cavour, a destra. Una volta inoltrati, supererete una paio di vetrine accedendo allo spiazzo della corte dove, sulla destra, si trova la libreria Quo Vadis?. Una libreria di taglio particolare, specializzata in viaggi, cartine geografiche, narrativa di viaggio, guide specialistiche, naturalistiche, ciclistiche, turistiche, alpinistiche, etc. Tutto ciò che può servire al viaggiatore o all’amatore, se non al turista, nella libreria “Quo Vadis?” lo troverete. Il libraio titolare è Daniele Zongaro, al quale chiediamo come e quando è nata questa avventura.
Devo iniziare confessando la mia personale passione geografica, che mi accompagna fin da quando ero bambino. Passavo molto tempo sugli atlanti e sulle carte geografiche, che mi affascinavano moltissimo; mi appassionava pianificare un’escursione, un piccolo viaggio, una camminata. Adoro tutt’ora la pianificazione: un viaggio percorso prima sulle carte, sugli stradari, sulle guide, sui romanzi, vale, secondo me, quanto il viaggio stesso. Crescendo, scelsi delle strade professionali lontane dalla dimensione del viaggio per passione e ancor di più dalla libreria. Dopo ventisei anni di carriera, la passione geografica riprese il sopravvento, prima obbligandomi a interrompere la carriera avviata, poi alla riflessione (e mi trovai in montagna nella stagione sciistica, sei mesi in mezzo alla neve, a volte con 10/15 gradi sottozero). Nel frattempo, frequentavo già questa libreria, che non si trovava in questo luogo ma in una situazione diversa. Un giorno la titolare, stanca ormai del lavoro, mi avanzò cautamente la proposta di continuare la libreria. Sorpreso, guadagnai un po’ di tempo per pensare e, a distanza di quattro mesi, accettai. È così che, tredici anni or sono, iniziò per me la vita del libraio. Nella mia libreria ho accresciuto enormemente il mio bagaglio e la mia passione, condividendola con persone che, come me, trascorrono intere serate a costruire il viaggio desiderato. Tra luoghi, carte, guide, racconti, etc. ci si immerge sempre nella realtà che si vorrà andare a toccare. Data la specializzazione, la libreria è frequentata anche dai grandi viaggiatori, coloro che hanno esperienze veramente importanti alle spalle. E in questo luogo, dove si sfogliano e si acquistano i libri ma si viene anche volentieri a raccontare, la mia conoscenza è cresciuta molto.
La libreria non è enorme, ma è molto caratteristica. Inoltre è collocata in una piccola cittadina.
In effetti, non erano pochi coloro che all’inizio davano la libreria per spacciata in poco tempo. Pordenone non è una grande città e la specializzazione riduceva ancor di più il target della clientela. Perciò la libreria è diventata pian piano il luogo dove si incrociano numerose realtà diverse: l’associazione Bottega Errante con i suoi festivals ed eventi, Bottega Errante è anche una casa editrice, l’associazione culturale Italia-Giappone Yume, l’associazione Meridiano 13 che si occupa fra le altre cose di geopolitica. E inoltre tutta l’attività che si svolge all’esterno dei confini della libreria, le conferenze, le collaborazioni. Collaboro molto, ad esempio, con Viaggiare i Balcani: abbiamo prodotto dei reportage sul futuro della Bosnia. Per gli eventi che non riesco a realizzare all’interno della libreria mi avvalgo di altri spazi, come la sala della Biblioteca oppure un’altra sala vicina; per gli eventi con più afflusso di gente, il teatro. Questa sera, ad esempio, parleremo di Marocco con un antropologo. Le persone interessate, incontrandosi in libreria, si mettono in contatto vicendevole, si scambiano esperienze, dalle più semplici alle più evolute, si trasmettono conoscenze, coloro che conoscono in maniera ottimale certi luoghi si raccontano, queste interazioni qui sono normali.
Il senso antico della libreria.
È infatti un punto di ritrovo, spesso e volentieri. Capita molto spesso che nel caso due persone debbano incontrarsi per discutere di una cosa, riguardo un progetto di viaggio, etc. arrivino in libreria, in questo giusto contesto.
L’offerta libraria della Quo Vadis?
La libreria ha un filone portante che non è il viaggio, anche se in molti pensano che sia così. È il luogo che fa la differenza, il traino. Ovviamente c’è una parte turistica, cartografica, rivolta al tempo libero, che ho integrato in maniera rilevante con l’editoria rivolta al ciclista, al camminatore, allo scalatore. La libreria è diventato un punto di riferimento per gli alpinisti. Poi c’è un contorno consistente, che ho interpretato sviluppando una selezione di editori di qualità, tralasciando le leggi di mercato e costruendo un assortimento di ordine, potremo dire, geografico. Ho il catalogo della SUR di Roma, che è specializzata in Sud America, Nord America e Paesi anglosassoni; in libreria c’è quasi tutto il catalogo Iperborea, che rappresenta Paesi come la Germania, l’Olanda, la Scandinavia; Keller, e siamo in zona mitteleuropea; con Voland siamo in zona abbastanza mitteleuropea ma orientata ad est; con Bottega Errante siamo prevalentemente nella zona dei Balcani occidentali, e poi ho Alpine, ad esempio, che pubblica esclusivamente narrativa di viaggio e di montagna. E una marea di narrativa varia, legata sempre ai viaggi e ai luoghi. Collaboro molto con Ediciclo, sia in termini di guide ciclistiche che guide di cammini, etc. Collaboro con Terre di Mezzo, ho rapporti diretti con Lonely Planet, ho quasi tutto il catalogo di Postcard, una casa editrice romana specializzata in fotografia d’autore, di altissimo livello.
Una libreria che offre la miglior qualità al viaggiatore, al ciclista, all’alpinista, ma al turista da villaggio vacanza, da crociera? Frequentano la libreria anche persone che preferiscono il viaggio organizzato dall’agenzia?
La passione per il viaggio, la voglia di conoscere un luogo lontano che avrai la ventura di toccare credo che sia un tratto comune un po’ a tutti, anche se magari non è il viaggio avventuroso. Ci sono varie realtà, molte persone che a vario titolo si avvicinano, acquistando una guida Polaris, ad esempio. Una guida atipica, che non reca notizie logistiche, pratiche, ma racconta i luoghi dal punto di vista storico, culturale, sociale, di tradizioni, etc. Per cui la voglia, la curiosità di avvicinarsi comunque c’è sempre. E poi le categorie non sono così rigide, si tratta di un’attività ad alto grado di soggettività: ci sono persone che prima di fare un viaggio leggono interamente la Lonely Planet e altre, al contrario, a cui basta una microguida con quattro indicazioni di massima, e si informano durante il viaggio. Gli approcci al viaggio sono e restano molto personali.
E le memorie di viaggio?
Si trasformano in racconti, a volte veramente intensi. Quest’anno ho organizzato una rassegna nella corte antistante la libreria, che d’estate è una meraviglia. Era intitolata Donne Viaggiatrici e presentava tre esperienze fortissime. Un’importante ambientalista che ora sta facendo la Alaska-Patagonia in circa un anno, un anno e mezzo. Sta scendendo lungo questa direttrice per monitorare e descrivere in che modo i cambiamenti ambientali, climatici, le deforestazioni, il consumo di suolo, stanno condizionando le popolazioni locali. Ho ospitato una mia amica, insegnante universitaria in Francia, a Tolosa: una viaggiatrice eccezionale. Non l’ho mai vista senza uno zaino di almeno 50/70 litri sulle spalle. Ha viaggiato sulle Ande, l’Himalaya, si è fatta i deserti, sempre in solitaria. E poi è venuta la moglie di uno dei più grandi alpinisti italiani, Manrico dell’Agnola, che invece è un’esploratrice. Ha raccontato di un viaggio di sole donne sul Cerro Torre in Patagonia, d’inverno. Ghiacciaio, neve, quaranta giorni di cammino in una situazione estrema. Viaggi che fanno sognare, anche tra le pagine dei libri.
Andrea Oddone Martin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Libreria Quo Vadis?
c.so Garibaldi, 4/C
33170 – Pordenone
www.quovadislibris.com
posta@quovadislibris.com