Rassegna Stampa Libraria – 29 agosto 2021
La nostra epoca ci costringe ad una complessiva revisione. Canoni e modalità che hanno determinato finora il nostro modo di vivere sono giunti ad un drammatico “fine corsa” e si sono rivelati, in maggior parte, deludenti. È l’epoca della disillusione, resta inevitabile la riflessione su uno dei principi economici della società agonizzante: il mercato “libero”, si dice. È ciò che propone Bernard E. Harcourt nel suo L’illusione del libero mercato (Neri Pozza, traduzione di Leonardo Clausi). L’autore smonta i luoghi più comuni che purtroppo hanno coinciso con le scelte economiche operate dagli uomini nella società moderna e propone la prospettiva che invece avremmo dovuto assumere, risolvendo la questione originaria: come l’organizzazione dell’economia influisce sulla creazione di ricchezza e soprattutto sulla sua redistribuzione. Non è necessario pensare alle favelas, basti considerare il livello reddituale medio italiano che, almeno dall’avvento dell’euro, si sta generalmente, gradualmente e intollerabilmente riducendo, nella generale indifferenza e nell’irresolutezza politica. Recensione di Marco Onado su il Domenicale de il Sole 24 ore del 29 agosto 2021.
Il fisico americano Sean Carroll, esperto di cosmologia e meccanica quantistica, propone per i tipi di Einaudi il volume Sulle origini della vita, del significato e dell’universo (traduzione di Daniele A. Gewurz). Il titolo tradisce un intento “tuttologico”, complice l’intensa attività di divulgazione svolta dall’autore, ma al contempo si pone in maniera propositiva. Specificamente, questo ambizioso libro propone un trasversale metodo interpretativo della realtà che replica la procedura probabilistica settecentesca di Thomas Bayes. Recensione di Telmo Pievani su La Lettura del Corriere della Sera. Un’onorata tradizione precede I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Sellerio), pensiamo solo a La fattoria degli animali di George Orwell. È una società animalesca, letteralmente, quella di questo libro, che ricalca tratti animalescamente umani. Un’etologia metafisica di coinvolgente epica. Recensione di Ermanno Paccagnini su La Lettura. Senza mezze misure, il Macello di Maurizio Fiorino (edizioni E/O) si cala nell’interiorità del protagonista e di una provincia italiana che tradisce la vitalità dei suoi abitanti, condannandoli alla brutale e rassegnata ferocia reciproca, soprattutto famigliare. Recensione di Orazio Labbate su La Lettura.
Di famiglie dove le corse affannate, distratte ed indifferenti dei genitori dominano l’essenza indifesa dei figli, spezzandone irreparabilmente le ali, tratta il romanzo La casa olandese di Ann Patchett (Ponte alle Grazie, traduzione Guido Calza). Ne scrive appassionatamente Michela Marzano sulle pagine di Robinson de la Repubblica. E di famiglie che si spaccano, all’apice della vita totalmente “esternalizzata” imposta dalla società che ha smesso da tempo di coincidere con la comunità, scrive Diana Evans nel suo La geometria delle coppie (Einaudi, traduzione di Federica Oddera). I componenti di queste famiglie realizzano finalmente una verità: quelli che sono stati spacciati per gradi di libertà e realizzazione, a cui hanno aderito e dei quali si sono resi promotori, erano in realtà gradi di emarginazione. Esemplare l’affermazione della protagonista, giornalista di moda, mentre scopre che l’indipendenza e la libertà che sottende lo spaccio del termine freelance non significa «essere una fuoriclasse, ma semplicemente fuori: fuori dalla scena, fuori dal gruppo di quelli che contano, fuori gioco». Recensione di Alessia Rastelli su La Lettura. La violazione della sfera intima delle famiglie, perpetrata dall’ossessione della prestazione imposta dall’ideale competitivo sociale, costituisce l’asse su cui è imperniata la turpe vicenda narrata da Karine Tuil nel suo Le cose umane (La nave di Teseo, traduzione di Fabrizio Ascari). Libro dal quale è tratto il film di Yvan Attal in proiezione fuori concorso (giovedì 9 settembre) alla Mostra del Cinema di Venezia. Stefano Montefiori intervista l’autrice sulle pagine de La Lettura.
Il condizionamento estraniante della società digitale viene condotta all’estremo nel romanzo La metà fantasma di Alan Pauls (Sur edizioni, traduzione di Maria Nicola). I suoi personaggi, inesorabilmente ingannati dalla “potenza” digitale, si sono integralmente dissolti nella zona astratta della virtualità in cui la frustrazione dell’impotenza (anche amorosa) si dibatte nell’inedia, imponendo comportamenti vili. Recensione di Pablo Maurette su Robinson. La colonizzazione, pericolosa ed acritica, delle macchine algoritmiche a scapito della singolarità biologica e civile è in pieno svolgimento. Le (ancora parziali) conseguenze sono sotto i nostri occhi ma, per pericolose che siano, non le vogliamo considerare. La riflessione di Miguel Benasayag, intitolata La singolarità del vivente (Jaka Book, traduzione di Christiano Screm) è il tratto di un uomo non conformista, consapevole della necessità di una lucida e concreta presa di posizione. In questo libro si cerca di porre un quesito/dovere fondamentale: quali sono le componenti che distinguono l’essere vivente dalla macchina? Come dobbiamo difendere queste differenze, pena la totale colonizzazione e riduzione? Inderogabile pensare la profonda alterità esistente tra le macchine e gli esseri viventi, a tutela delle singolarità dell’universo vivente. Lo stesso autore scrive del proprio libro sulle pagine di Robinson.
La scomparsa di Roberto Calasso ha scosso gran parte della società editoriale ed intellettuale: era il testimone dei primi passi dell’Adelphi, la casa editrice che ha guidato per tutta la vita e i cui libri sono un tassello importante della storia dell’editoria italiana. Una vicenda inaugurata nel 1962 dall’intervento di Roberto Olivetti a sostegno di Luciano Foà e Roberto Bazlen. Prese l’avvio in quel frangente, ma origina qualche anno prima. Infatti, il gruppo editoriale (ricordiamo tra gli altri Giorgio Colli e Mazzino Montinari) che costituì l’ossatura principale dell’ancora futura Adelphi costruì a partire dal 1958 l’Enciclopedia di autori classici, una delle pregiate collane (di impronta decisamente adelphiana ante litteram) della visione editoriale di Paolo Boringhieri. All’importante quanto defilata figura dell’editore, la figlia Giulia Boringhieri dedica il volume Per un umanesimo scientifico. Storia di libri, di mio padre e di noi (Einaudi); ne scrive Ernesto Ferrero sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Andrea Oddone Martin
© RIPRODUZIONE RISERVATA