Rassegna Stampa Libraria – 07 novembre 2021

Rassegna Stampa Libraria – 07 novembre 2021

Si rivolge a un passato recente il libro di Gaia Manzini, A Milano con Luciano Bianciardi (Giulio Perrone Editore); di recente c’è la presenza dell’alienazione individuale e sociale ottenuta rincorrendo un benessere frainteso, trascurando le ombre di quello che ottimisticamente viene definito anche negli anni sessanta “progresso”. Manzini ricostruisce i percorsi milanesi dello scrittore grossetano e la sua lucida produzione letteraria, concentrata criticamente sul presente degli anni del boom economico. Tante osservazioni puntuali di Bianciardi sono ancora perfettamente valide, l’alienazione non ha smesso di caratterizzare il presente di tutti noi ma, nel nostro caso, mediante algoritmi e tecnologie digitali. Ne scrive con passione Maria Luisa Colledani sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Ed è profonda la riflessione di Marco Santambrogio ne Il complotto contro il merito (Laterza). Quando pensiamo alla meritocrazia, intuitivamente ci riferiamo al modello, proposto intorno al 1960, che presupponeva il superamento dei livelli sociali classisti in favore di un riconoscimento del talento, individuato e supportato da una scolarizzazione diffusa e universale. A distanza di sessant’anni, possiamo valutare serenamente i risultati di quel perseguimento? La nostra società è migliorata? Come mai i risultati democratici oggi premiano personalità violente e culturalmente sprovvedute? Recensione di Giancarlo Bosetti su Robinson de la Repubblica. È indubbio che la frattura, l’interruzione della comunicazione identitaria fra le generazioni sia una delle realtà conclamate dei nostri anni. A partire dalle intimità famigliari, come nel già premiato romanzo Gli orologi nella stanza di mia madre di Tanja Stupar Trifunović (Voland, traduzione di Elisa Copetti, Premio Europeo per la Letteratura nel 2016) dove l’alter-ego dell’autrice si rifrange nello sfaccettamento poetico e introspettivo della tensione di figlia non desiderata. E chi propone soluzioni inaspettate quanto geniali, come testimonia il libro per l’infanzia intitolato Charlie Ciuffo Rosso e i mostri capoccioni, di Kent Haruf e Charlie Saunders (NN Editore, traduzione di Fabio Cremonesi, illustrazioni di Justin Saunders, a cura di Serena Daniele e Amy Dempsey). È il risultato dell’impegno comune di un nonno scrittore e del nipote bimbo, la pratica di un terreno di comunicazione vitale, di un’esperienza che oltrepassa le barriere e le interruzioni. Recensione di Giulia Ziino su La Lettura del Corriere della Sera.

Non poteva essere altrimenti, la biografia di Stephen King intitolata Il grande libro di Stephen King. La vita e le opere del re del terrore (Mondadori, traduzione di Anna Pastore, illustrazioni di Michael Whelan e Glenn Chadbourne) raggiunge le 648 pagine, degna lunghezza dei suoi numerosi romanzi. L’autore della biografia del prolifico e popolare scrittore, del Balzac americano, è George Beahm. La recensisce Antonella Lattanzi su La Lettura assieme all’ultimo romanzo di King: Billy Summers (Sperling & Kupfer, traduzione di Luca Briasco). Altrettanto monumentale è la biografia che Geoffrey Parker dedica alla figura storica di Carlo V, percorrendone il fitto epistolario e le innumeri testimonianze rimasteci. S’intitola L’imperatore. Vita di Carlo V (Hoepli, traduzione di Emanuela Braida) e sul Domenicale possiamo leggere uno stralcio dell’introduzione dello stesso Parker.

È scritto a quattro mani Il codice dell’illusionista (Marsilio, traduzione di Alessandra Albertari e Laura Cangemi). I due autori, Camilla Läckberg e Henrik Fexeus, sono intervistati da Jessica Chia sulle pagine de La Lettura. Gli autori scandinavi sostengono la sostanza illusoria della scrittura, la proiezione fantastica che sfida la realtà permettendo la conoscenza. Michele Mari si è dimostrato maestro dell’illusione, stilistica però. Non fa eccezione la sua ultima raccolta di racconti Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi) in cui si raccolgono storie emerse dall’incrocio sagace ed ironico di letture preziose, articolate e meditate. Un distillato d’arte recensito da Nicola H. Cosentino su La Lettura.

È attraverso la poesia del racconto che il biologo e ingegnere forestale Laurent Tillon ci spiega l’urgente necessità di una mentalità ecologica. Lo fa raccontando i primi 270 anni di vita di una quercia nel libro Essere una quercia (Contrasto, traduzione di Matteo Martelli, illustrazioni di Irene Kung), recensito da Paolo Legrenzi sulle pagine del Domenicale. Le pagine che Rebecca Giggs dedica alle balene sono altrettanto suggestive ed interessanti. In Le regine dell’abisso (Aboca, traduzione di Teresa Albanese) la Giggs, con competenza appassionata, ci rivela l’importanza anche filosofica di questi prodigiosi animali. Recensione di Marco Belpoliti su Robinson de la Repubblica.

Andrea Oddone Martin

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