Rassegna Stampa Libraria – 1 settembre 2024
Le crescenti criticità dovute all’emergenza climatica pongono in primo piano la questione della Natura e della nostra connaturalità. Un argomento che supera ogni confine geografico e culturale. Ne I ricordi dell’acqua di Elif Shafak (Rizzoli, traduzione Daniele A. Gewurz e Isabella Zani), la scrittrice britannica di origini turche ricorre ad un espediente narrativo per nulla originale. Racconta infatti di una goccia d’acqua, presente nella capitale assira del VII secolo a.C. , Ninive come nella Londra del 1840, nell’acqua del Tamigi come in quella del Tigri. Un romanzo che affronta la catastrofe ecologica che incombe attraversando l’Europa, il Medio Oriente, il Nord Africa in un salto temporale che accosta tre millenni. Luigi Ippolito intervista Elif Shafak sulle pagine de La Lettura del Corriere della Sera.
L’esperienza sconcertante della pandemia di Coronavirus è stata dolorosa, pervasiva, per molte persone esiziale. L’impreparazione generale all’epidemia era lampante. Qualcuno però ci aveva pensato per tempo, non aveva spento il cervello davanti alle precondizioni manifeste. Il saggio Spillover di David Quanmen (Adelphi, traduzione Luigi Civalleri) è stato scritto nel 2012, a posteriori dobbiamo ritenerlo profetico. Lo stesso lucido spirito di osservazione e lo stesso amore per la Natura, nostra casa e madre, guida Il cuore selvaggio della Natura (Adelphi, traduzione Milena Zemira Ciccimarra), un appassionante reportage dalle vastità dimenticate della Natura. Telmo Pievani intervista David Quanmen su La Lettura.
Gli effetti dell’ideologia fascista in Italia e nazista in Germania e Austria perdurarono ben al di là del crollo di quei regimi. Primariamente a causa di una ragione prosaica: le epurazioni praticate da entrambi i regimi avevano impoverito e ridotto le fila degli specializzati, degli amministratori, dei magistrati, etc. Le uniche professionalità rimaste furono quelle figlie dell’ideologia: rese necessarie alle infrastrutture del nuovo hanno dovuto semplicemente cambiare camicia e sono rimaste perlopiù ad occupare i ruoli precedenti. L’indottrinamento fascista e nazista non lasciava scampo alcuno, e i riferimenti di valore delle persone cresciute in quel credo non poterono cambiare, anche se successivamente non venivano più sbandierati. Una situazione che ha lungamente e profondamente condizionato le famiglie dal dopoguerra in poi. Ne persistono strascichi tutt’oggi, soprattutto tra le fasce della popolazione meno istruita. Una popolare personalità tedesca del mondo dello spettacolo, l’attore Edgar Selge, ha trovato in tarda età la forza e il coraggio di parlare di questa piaga mai sanata ma ampiamente condivisa: scrisse un mémoire autobiografico che riscosse gran successo in Germania. Lo troviamo oggi nelle librerie italiane con il titolo Finalmente ci hai trovati (Carbonio, traduzione Angela Ricci). Recensione di Flavia Forandini sul Domenicale de il Sole 24 ore.
La nostra società si sta progressivamente squagliando: le tragiche solitudini, le scellerate ma tollerate inadempienze istituzionali, la violenza imperversante, la rabbiosa crudeltà dell’impotenza, della disperazione, l’odio omicida dell’ignavia sono sotto gli occhi e nelle vite di tutti. Che la situazione determini un sistema è un concreto rischio attuale, ed è la storia che lo certifica. Nel 1933 lo scrittore e saggista Heinrich Mann, fratello del più famoso Thomas, pubblicò dall’esilio una lucida disamina delle dinamiche sociali e degli accadimenti tedeschi dell’epoca: L’odio, oggi ripubblicato opportunamente da L’orma editore (traduzione Eusebio Trabucchi). Recensione di Alessandro Catalano su Robinson de la Repubblica.
Gli equilibri che fondavano il mondo di ieri si stanno eclissando gradualmente mentre non è assolutamente comprensibile o individuabile una direzione per gli anni a venire. Immancabilmente dovrà essere una direzione informata dal significato, dal proprio senso. Quali saranno le strategie di pensiero del terzo millennio? Il fisico Saul Perlmutter, il filosofo John Campbell e lo psicologo sociale Robert MacCoun, delle università di Berkeley e Stanford, pubblicano Trovare il senso in un mondo senza senso. Pensare nel terzo millennio (Apogeo). In questo libro, i tre autori propongono i metodi della scienza per le strategie applicative di pensiero nel mondo attuale, sovrabbondante di informazione e sempre più difficile da decodificare. Recensione di Paolo Legrenzi sul Domenicale.
Nulla di letterariamente più fascinoso ed intrigante di un viaggio in treno nell’Ottocento, specie se il convoglio percorre le mitiche tratte occidentali-orientali e viceversa, come l’Orient Express. La Guida per cauti viaggiatori alle lande desolate di Sarah Brooks (Bompiani, traduzione Raffaella Patriarca) è ambientata su un Transiberian Express dell’Ottocento, tra Pechino e Mosca. Il mistero dei passeggeri, delle loro provenienze, della loro qualità sociale, delle loro menzogne, delle loro sopravvivenze, costituisce la trama del romanzo. Una costellazione molteplice di vissuto attraversa l’Asia orientale e l’immaginazione del lettore, recensione di Matteo Strukul su La Lettura del Corriere della Sera.
Andrea Oddone Martin
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