Rassegna Stampa Libraria – 10 aprile 2022

Rassegna Stampa Libraria – 10 aprile 2022

L’oscurità di questi tempi infausti si impone nella visione quotidiana di tutti noi, il crimine della violenza è intollerabile nel suo voler cancellare dal nostro animo la luce del vero miracolo: la vita. Nel volume Linea nigra (La nuova Frontiera, traduzione Federica Niola) la scrittrice messicana Jazmina Barrera rinnova sé stessa nell’esperienza della maternità, un’esperienza che divide il prima dal dopo in maniera assoluta, che decentra profondamente l’unicità individuale. Nelle due fasi di gestazione e allattamento riforma radicalmente ogni qualità relazionale, tra le persone e con il mondo tutto, con il complessivo sentimento dell’esistenza. Barrera, nel suo libro rende tangibile la totalità di questa metamorfosi evocando vissuti sociali, artistici, politici e poetici di una maternità luminosa, da opporre all’offuscamento morboso e infernale dell’oscurità. Recensione di Donatella di Pietrantonio su Robinson de la Repubblica.

In genere, conosciamo pochissimo della situazione culturale russa post-sovietica. L’affresco di Aleksej Ivanov intitolato Il Geografo si è bevuto il mappamondo (Voland, traduzione Anna Zafesova) ci soccorre ampiamente raccontando con vivacità, nelle sue 400 pagine, il disorientamento del protagonista, un trentenne professore di biologia, immerso nei primi sconclusionati anni Novanta della provincia russa. Recensione di Raffaella de Santis su Robinson.

Normalmente, il cosiddetto “io narrante” nel romanzo può essere un personaggio, spesso il protagonista, oppure una terza persona non precisamente identificata. L’eccezionalità di Tra le pagine dello scrittore irlandese Hugo Hamilton (Einaudi, traduzione Marco Rossari) consiste nell’aver collocato un libro nel ruolo di narratore. È La ribellione, che Joseph Roth scrisse nel 1924, a parlare con naturalezza nel libro di Hamilton. E lo fa in forza del suo status di classico, di scritto che ribadisce perpetuamente la storia dell’umanità. Il libro di Roth viaggia alla ricerca delle proprie origini nello zaino di una giovane artista di New York, alla volta della Germania. Il libro di Hamilton racchiude tre esistenze: quella del libro scritto da Roth, la fuga della giovane dall’appiattimento della vita americana e la tormentata esistenza da rifugiato dell’immenso Joseph Roth, nel pieno dell’inferno nazista. Un libro che insegna l’importanza dei libri veri e dei loro significati sovratemporali. Ne scrive appassionatamente Ida Bozzi sulle pagine de La Lettura del Corriere della Sera.

È ripubblicato dai tipi di Adelphi un altro testimone potente della natura umana: Il sospetto di Friedrich Dürrenmatt (traduzione Margherita Belardetti). Lo scrittore e drammaturgo svizzero è stato un esploratore acuto e penetrante dei recessi innominabili della coscienza. Questo avvincente romanzo ci immerge nelle trame subliminali della complessa lotta contro il Male. La recensione è di Alessio Torino e la troviamo su La Lettura. Per la cultura cristiana il libro, anzi la raccolta di libri dove l’uomo ritrova sé stesso è la Bibbia. Nel tempo, la sua eterna attualità si confronta con le innumerevoli traduzioni, dai risvolti a volte leggendari. Atti trasformativi che pongono in primo piano la problematica della fedeltà al testo: al pari dell’interpretazione musicale, la traduzione del testo sacro comporta un atto di reciproca e completa ospitalità culturale fra testo e traduttore (o interprete), di cui la tecnica pratica e teorica pur raffinata è esclusivamente mezzo. Il traduttore e professore di linguistica Stefano Arduini ricostruisce nel suo Traduzioni in cerca di un originale. La Bibbia e i suoi traduttori (Jaca Book) le vicende e le problematiche delle traduzioni storiche del testo sacro alla cristianità. Recensione del Card. Gianfranco Ravasi sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Robert Kolker è un giornalista investigativo americano di successo; da alcune delle sue inchieste sono stati tratti film. Il suo ultimo Hidden Valley Road. Nella mente di una famiglia americana (Feltrinelli, traduzione Silvia Rota Sperti) racconta la tragica vicenda di una famiglia nel dopoguerra, i Galvin. Una famiglia segnata dalla malattia psichica, mentre recita imperterrita il copione del sogno americano. La narrazione della quotidianità famigliare viene man mano incrociata con l’evoluzione della ricerca scientifica sulla schizofrenia, le sue pratiche di cura e la figura della ricercatrice Lynn DeLisi. Una storia vera che palesa le contraddizioni sociali che incastrano le famiglie disfunzionali nel dolore, martoriate dalle patologie mentali. Recensiscono il volume Antonella Lattanzi su La Lettura e Mariarosa Mancuso su Robinson.

Pier Paolo Pasolini si è scagliato senza mezzi termini sul modello sociale consumistico importato dal dopoguerra in poi, in modo così lucido da risultare perfettamente attuale a cent’anni dalla nascita. Fra le tante iniziative per il centenario, il libro fotografico Pasolini e il suo doppio (Guanda). Grandi fotografi quali Ugo Mulas, Mario Dondero, Paolo di Paolo e Dino Pedriali firmano l’apparato fotografico attraverso il quale Marco Belpoliti ricostruisce la figura ed il pensiero del poeta. Recensione di Salvatore Silvano Nigro sul Domenicale. Pasolini denunciò senza ipocrisie quello che tutti vedevano ma, paralizzati nell’esitazione o dal breve opportunismo, tacevano. Era la denuncia di un mondo al termine, senza orizzonte. Oggi il disagio e la crisi sono tangibili, mediante le tecnologie hanno raggiunto esiti ineludibili. Io tiranno. La società digitale e la fine del mondo comune del filosofo Éric Sadin (Luiss University Press, traduzione Francesca Bononi) descrive la frantumazione della comunità in cellule individuali, violente e distruttive. Pensare la fine. Discorso pubblico e crisi climatica di Marco Pacini (Meltemi, prefazione Franco Farinelli) è un saggio in cui l’autore ci invita energicamente e scientificamente a prendere atto dell’insostenibilità di un progresso senza limiti e della narrazione della crescita continua, a immaginare urgentemente una mentalità diversa da quella odierna. Le recensioni sono di Carlo Bordoni e di Fabio Deotto e si trovano su La Lettura.

Le brutali manifestazioni climatiche fanno da sfondo dinamico ed emotivo ad Assassinio nel vento di John D. MacDonald (Mattioli 1885, traduzione di Nicola Manuppelli). MacDonald, un maestro del genere thriller, autore di The Executioners da cui fu tratto il celebre film Cape Fear, il promontorio della paura. Recensione di Marco Ostoni su La Lettura.

Sono famose le sorelle con cui Giorgio Morandi, gigante della pittura e dell’incisione del Novecento, condivise la quotidianità fino alla fine dei suoi giorni. Sono le sorelle, dati i guadagni dei quadri di Giorgio negli anni ‘60, a decidere di costruire una casetta per l’estate fuori Bologna, a Grizzana. Molto meno famose sono le sorelle di Vincent e di Theo van Gogh, ma anch’esse sono tre. Willem-Jan Verlinden, grazie ad un gigantesco lavoro di recupero e ricerca, dedica alla famiglia del pittore olandese la biografia Le sorelle Van Gogh (Donzelli, traduzione David Scarafei). La recensione di Melania Mazzucco si trova su Robinson de la Repubblica.

Andrea Oddone Martin

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