Rassegna Stampa Libraria – 12 novembre 2023

Rassegna Stampa Libraria – 12 novembre 2023

Un’autobiografia intrisa di Natura, un passato che si fa presente nell’eterna oscillazione della storia, una confessione dal tono selvatico ma puntuale parla con i ricordi di una vitalità sconosciuta ormai al presente urbano e digitale. L’ultimo libro di Mauro Corona si intitola Le altalene (Mondadori) ed è recensito da Paolo Foschini su La Lettura del Corriere della Sera.

Alla fine, il nostro reale ed unico patrimonio personale è costituito dai nostri ricordi, dal nostro bagaglio di memoria. Genetica dei ricordi. Come la vita diventa memoria del neurobiologo Andrea Levi (il Saggiatore) ci espone agilmente la complessità di una funzione vitale irrinunciabile. Recensione di Edoardo Boncinelli su La Lettura.

Scopriamo l’intelligenza indomita, il pensiero libero degli uomini non celebrati, non gettonati, non popolari alla massa, nella raccolta di scritti di Anacleto Verrecchia Meglio un demonio che un cretino (El Doctor Sax, cura Dario Stanca). Una raccolta che onora il ricordo del filosofo «cultore della grandezza e tafano instancabile della superficialità, mediocrità, falsità, ipocrisia, illusione, nonché acerrimo nemico del fanatismo politico e religioso», come scrive Sossio Giametta nella recensione al volume sul Domenicale de il Sole 24 ore.

La riflessione e l’impegno di Franco Basaglia, importantissimo psichiatra di cui nel 2024 si celebrerà il centenario dalla nascita, pare fosse rivolta alla condizione della malattia psichica, alla consuetudine terapeutica ristretta al perimetro medico-scientifico. È invece alla diffusa mentalità sociale che Basaglia si rivolse, criticamente. Per mezzo di un’indagine psicologica e filosofica della società, combatté con consapevolezza clinica il pregiudizio, la mediocrità e l’ignoranza di un corpo sociale che nascondeva a sé stesso una parte essenziale di sé, rinunciando “metodicamente” alla propria umanità. Sono due, le prefazioni al libro Scritti di Franco Basaglia (il Saggiatore): una del filosofo Pier Aldo Rovatti e l’altra dello psichiatra Mario Colucci. Recensione di Antonio Carioti su La Lettura.

Herbert Marcuse coniò la frase che divenne dal 1968 lo slogan: L’immaginazione al potere. La frase di Marcuse sottintendeva il desiderio di pensare ad un mondo nuovo, diverso dal precedente. Oggi l’intento originale si confronta con un livello successivo dove l’immaginazione si fonda nella ridondanza informativa, nell’inattendibilità del supporto fotografico, sonoro e filmico, nell’impossibilità di confermare qualsiasi evento, oggetto o situazione come vera oppure come falsa, nel consumo compulsivo dell’informazione massiva, nella velocità nemica dell’approfondimento. La politica dell’immaginazione di Chiara Bottici (Castelvecchi, traduzione Franco Palazzi, Agnese di Riccio, Giuseppe Vicinanza) descrive le derive politiche di questo stato dell’arte, che privilegia il protagonismo e non si preoccupa di avere delle idee, di indicare una prospettiva, un futuro. Recensione di Roberto Esposito su Robinson de la Repubblica.

Fermo restando la situazione, ogni lettura del futuro prossimo finisce in distopia. Il futuro di Naomi Alderman (Feltrinelli, traduzione Francesca Pè) ci immerge con energia nell’apocalisse e tratteggia con ironia fantastica i profili dei suoi personaggi, tra fughe rocambolesche, discriminazioni di classe, tradizione, mitologia, sopravvivenza, tecnologia. Un romanzo drammatico e scoppiettante, guascone e intelligente. Recensione di Susanna Nirenstein su Robinson.

Risale agli anni venti del Novecento, Confessione di Mezzanotte di Georges Duhamel (scrittore meritatamente celebre, Premio Goncourt nel 1918) e fu subito un gran successo. La neonata Ago Edizioni lo pubblica per la prima volta in italiano (traduzione Caterina Miracle Bragantini), i lettori italiani potranno ascoltare il monologo notturno del giovane Salavin, appena licenziato. La storia si ripete, a distanza di cent’anni, recensione Daria Galateria su Robinson.

Per sostenere la neutralità della tecnologia e della scienza spesso si porge il seguente esempio: «un coltello può essere usato per tagliare il pane come per uccidere, di per sé è uno strumento neutro». Sembra lampante, ma si tratta in realtà di un ragionamento parziale e fuorviante. Il film Oppenheimer di Christopher Nolan, che tanto successo ha riscosso recentemente, mette in luce la molteplicità di processi e di intrecci che intervengono, trasformando un procedimento (teoricamente lineare) in un rebus labirintico, lasciando irrisolto il quesito della responsabilità. Il film è tratto dal saggio Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Shervin (Garzanti, traduzione Alfonso Vinassa de Regny). Su La Lettura un contributo di Paolo Zellini sulla neutralità scientifica.

L’economia ormai è viziata da uno squilibrio percentuale del settore dei servizi rispetto alle attività di trasformazione della materia, della produzione e del commercio. Pensiamo agli “aggiornamenti continui” mentre non c’è il lavoro. Si sta verificando una situazione parassitaria, dove l’attività di un soggetto si sviluppa sul lavoro di un altro soggetto, rendendolo più debole. È ciò che denuncia, con approccio sistematico, il saggio dell’economista Mariana Mazzuccato e la ricercatrice di economia politica Rosie Collington intitolato Il grande imbroglio (Laterza, traduzione Fabio Galimberti). Pagine lucide e determinate all’analisi del paradossale sviluppo e dell’incidenza negativa del settore delle “consulenze” sull’economia pubblica e privata. Recensione di Luigino Bruni sul Domenicale.

L’autentico Rinascimento italiano si fonda sulla radicale rivoluzione del sapere avveratasi nel XII secolo. Una delle personalità più affascinanti del periodo è indubbiamente Eleonora d’Aquitania. Una vita avventurosa da far impallidire la maggior parte dei personaggetti della nostra epoca. Alcuni esempi: Duchessa delle ricchissime Aquitania e Guascogna, prima sposa il Re di Francia Luigi VII, sconvolge la corte francese, partecipa alla seconda crociata, fa annullare il matrimonio con il Re di Francia e sposa il futuro Re d’Inghilterra, Enrico Plantageneto, madre tra gli altri di Riccardo Cuor di Leone, etc. Con il romanzo La rivolta (Clichy, traduzione Tommaso Gurreri) Clara Dupont-Monod traccia un accurato quadro narrativo e storico mentre profila schiettamente il ritratto di colei che fu un’autentica donna di potere. Recensione di Michaela Valente su La Lettura del Corriere della Sera.

Andrea Oddone Martin

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