Rassegna Stampa Libraria – 13 febbraio 2022
Come si è passati dalle società di mutuo soccorso e dalle strutture di assistenza privata al servizio sanitario nazionale indiscriminatamente inclusivo? Sarebbe opportuno ricordare che questa nobile conquista della civiltà è recentissima: risale alla legge 833 del 1978. Chi scrive, ha perso un parente prossimo nella prima parte del Novecento per l’impossibilità economica della famiglia di accedere alle cure. Chi scrive guarda con sconcerto la deriva “aziendalistica” e filo-privatista dell’idea di sanità odierna perseguita con tanta naturalezza sia dalla politica sia dalla collettività. Come si è passati dal considerare la previdenza pensionistica un dovere sociale, una conquista della civiltà e dell’economia (al punto da istituire il “sistema retributivo” di calcolo tra il 1969 e il 1991 il quale ha generato l’economia che struttura il welfare dei nostri giorni, ce ne accorgeremo nel momento in cui verranno a mancare le pensioni dei nostri odierni anziani) alla dimensione esclusivamente finanziaria di oggi? Da dove deriva la leggera naturalezza con la quale si affrontano attualmente passaggi così impegnativi? Chiara Giorgi e Ilaria Pavan, con il loro Storia dello stato sociale in Italia (il Mulino) si propongono di ripristinare una memoria che, troppo facilmente, si è persa. Recensione di Giovanni Bernardini su La Lettura del Corriere della Sera.
Quindi, per comprendere è necessario allargare lo sguardo e superare così l’”opinionismo impulsivo”, pregiudiziale. Gianni Biondillo, autore di gialli urbani, mentre dialoga con Severino Colombo sulle pagine de La Lettura ci indica il superamento del concetto di periferia ormai superato dall’entità identitaria del quartiere. In uscita il suo ultimo titolo: I cani del barrio. Un’indagine dell’ispettore Ferraro (Guanda). Anche oltreoceano un genere letterario di consumo si è preso carico di descrivere gli autentici incubi della società del “sogno americano”. Si tratta del genere noir, delle riviste pulp. Numerosi sono stati gli esponenti storici di questa letteratura cosiddetta minore, fra i quali Jim Thompson. HarperCollins ne ripropone l’autobiografia romanzata dal titolo Bad Boy (traduzione Federica Angelini), recensione di Piero Melati su Robinson de la Repubblica.
Eh sì, arrendiamoci: i processi di comprensione non sono lineari. Il romanzo di Deborah Levy, dal titolo L’uomo che aveva visto tutto (NN Editore, traduzione Gioia Guerzoni) porta in compresenza due racconti che partono da uno stesso evento e, pur separati, si incrociano con equilibrio stilistico ed emozionale. Recensione di Alessio Torno su La Lettura. Farsi una vera idea significa misurarsi anche con il vizietto tutto occidentale di interpretare il mondo con i criteri della propria cultura. In senso generale, la centralità dell’Occidente nel considerare l’esistente intero soffre di una mania ossessiva per le risposte e si cura poco della ricerca delle domande giuste. L’antropologo David Graeber e l’archeologo David Wengrow ci propongono L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità (Rizzoli, traduzione Roberta Zuppet), un testo di fertile decostruzione; lo recensisce Marino Niola sulle pagine di Robinson. Per la realtà geopolitica attuale ci soccorre Michael Schuman con il suo L’impero interrotto. La storia del mondo vista dalla Cina (UTET, traduzione Luisa Agnese dalla Fontana). Recensione di Adriana Castagnoli sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Certo, la complicità biunivoca tra il lettore sprovveduto e lo scrivente scadente rimane tra le più solide; lucida e puntuale l’analisi propositiva di Alfonso Berardinelli, raccolta nelle mille pagine del volume intitolato Giornalismo culturale. Un’introduzione al millennio breve (Carocci). Lo recensisce Giorgio Ficara sul Domenicale. Utilissimo, per strutturare un’idea di cosa significhi in Italia il termine cultura, il volume I luoghi della cultura. Istituzioni, riviste e circuiti intellettuali nell’Italia del Novecento di Albertina Vittoria (Carocci). In questo volume di carattere storico-saggistico ripercorriamo il peculiare percorso delle chiavi interpretative nell’azione culturale italiana, soprattutto a partire dal ventennio fascista in poi. Recensione di David Bidussa sul Domenicale.
Fondamentale, nella storia del pensiero contemporaneo, il contributo di Baruch Spinoza. Scopriamo tra le pagine di Baruch Spinoza. Il marrano ebreo di Amsterdam di Riccardo Calimani (Bollati Boringhieri) il riposizionamento del punto di vista col quale traguardare le scritture sacre che Spinoza propose a una civiltà utilitarista e fedele al proprio tradizionale travisamento del significato del sacro. Una vicenda apparentata a quella di un altro ebreo vissuto a suo tempo in Palestina, raccolta nel Nuovo Testamento. Ne scrive Franco Marcoaldi su Robinson.
Già gli antichi egizi lo sapevano, i gatti proteggono le persone e la casa che abitano. Sono quattro, le storie di donne che Nagakawa Naruki e Shinkai Makoto raccolgono in forma di prosa nel libro Lei e il suo gatto (Einaudi, traduzione Anna Specchio). Dopo essere state raccontate nei fumetti dei “manga” giapponesi, le storie di quattro donne ma soprattutto dei loro gatti narrano le qualità determinanti del rapporto che gli animali instaurano con le persone con cui convivono: comprensione, vicinanza e affetto. Recensione di Michela Marzano su Robinson de la Repubblica.
Andrea Oddone Martin
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