Rassegna Stampa Libraria – 13 novembre 2022
Dobbiamo all’istinto di Inge Feltrinelli la scoperta di Banana Yoshimoto (vedi l’intervista Editoria nel Novecento, Franco Caramanti ). Da quel momento la generosità dell’autrice giapponese ha donato agli appassionati lettori una cinquantina di romanzi, tutti pubblicati da Feltrinelli. L’ultimo in ordine di tempo è Le strane storie di Fukiage (Feltrinelli, traduzione Gaia Maria Follaco), un romanzo dai toni onirici che richiama fortemente la metafisica di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Recensione di Ilaria Zaffino su Robinson de la Repubblica.
La metafisica del doppio viene replicata in forma libresca dall’affascinante romanzo di Costanza di Quattro, Arrocco siciliano (Baldini & Castoldi). Avvicendamenti misteriosi, stralci di densità umana tra le tenebre e i lampi del barocco siculo. Un libro costruito su un altro libro e precisamente su Il gioco degli scacchi di Don Pietro Carrera diviso in otto libri ne’quali s’insegnano i precetti, le uscite, e i tratti posticci del gioco, e si discorre della vera origine di esso (Giovanni de’Rossi da Trento, 1617). Recensione di Salvatore Silvano Nigro sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Il disagio esistenziale ha raggiunto apici di insostenibilità nella nostra società. Giovani si picchiano per “passare il tempo” o aggrediscono sconosciuti “per scommessa”, genitori sterminano la loro famiglia (loro stessi compresi), alcolismo diffuso in tutte le età, un adolescente uccide una coetanea “per vedere come si fa”, coppie di anziani si tolgono la vita divenuta invivibile, crescita del consumo di ansiolitici, tranquillanti, etc. Dobbiamo capire cosa ci sta accadendo, sono segnali tragici e ormai quotidiani. L’antologia intitolata Data di nascita (Solferino, a cura di Teresa Ciabatti) raccoglie i racconti di undici persone tra i venti e i trent’anni che si misurano con la scrittura e aprono squarci, visioni su un presente da accompagnare e decifrare. Recensione di Antonella Lattanzi su La Lettura del Corriere della Sera.
L’editoria del Novecento, si sa, è cosa di famiglia. Sono i nomi delle famiglie a determinare i marchi editoriali e pensiamo a Einaudi, Bompiani, Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli. Si sono avvicendate generazioni famigliari, attorno all’editoria e ai suoi eroi. Nel caso di Mondadori, potremo pensare ad Arnoldo il fondatore ma, in realtà, la figura eroica della stirpe è incarnata da Alberto. Vero uomo del Novecento, genio generoso (sono sue le collane Oscar, Medusa, lo Specchio, fonda la casa editrice il Saggiatore, etc), Alberto Mondadori viene raccontato ora dal nipote Sebastiano nel libro Verità di famiglia (La nave di Teseo). Recensione di Paolo di Stefano su La Lettura e di Mario Andreose sul Domenicale.
Bene o male, la cultura americana è stata fin dal dopoguerra un modello di libertà e un traguardo di benessere per gli italiani. Al giorno d’oggi sono macroscopiche le spaccature culturali e sociali d’oltreoceano, una realtà che viene descritta con senso del concreto nel romanzo distopico Le due del mattino a Little America di Ken Kalfus (Fandango, traduzione Monica Capuani). Recensione di Giancarlo de Cataldo su Robinson.
Nei primi del Novecento, la ricerca antropologica sulle espressioni delle tradizioni culturali ha avuto un importante incipit in Italia, la versione ridotta de Il ramo d’oro di James Gregor Frazer viene pubblicata prima da Stock, nel 1925 e nel 1950 per Einaudi, nella celebre Collana viola diretta da Cesare Pavese. Il testo diventerà un celebre caposaldo culturale, tanto da conferire a sua volta il titolo della collana Il ramo d’oro di Adelphi. L’edizione integrale dell’opera, che consta di dodici volumi, non è mai stata pubblicata in Italia fino ad oggi. Luni Editrice ha messo in campo questo ambizioso progetto ed è già in uscita il primo volume con il titolo Il ramo d’oro. Uno studio sulla magia e la religione, tradotto e curato da Fabrizio Bagatti. Recensione di Armando Torno sul Domenicale.
Gli archetipi certamente si studiano ma piuttosto “si vivono” anzi, sono loro a vivere noi. Lo scopriamo prestissimo, ed è convinto di ciò lo scrittore ed illustratore friulano Pietro Nicolaucich. Esce per Salani il suo ultimo A casa tutto solo, dedicato ai bambini in età scolare. Pietro Nicolaucich si presenta sulle pagine di Robinson.
C’è stato un momento nel quale l’espressione artistica si è appropriata di un presente che ribolliva, erano gli anni Sessanta e oltreoceano la scena artistica sviluppava un attivismo imperniato nelle mitologie contemporanee: nasce la Pop Art. New York 1962-1964 di Germano Celant (Skira) descrive le vicende dei protagonisti e delle esposizioni artistiche di quegli anni spumeggianti. Recensione di Michele Smargiassi su Robinson.
Prometeo dona agli uomini il fuoco ma viene punito crudelmente per questo gesto libertario. Che ne faranno del fuoco gli uomini? Lungi da essere neutra, la tecnologia ci condiziona ormai la vita, relegandoci al ruolo di meri esecutori di banali istruzioni preconfezionate. Probabilmente, in un futuro nemmeno troppo lontano, il genere umano si renderà superfluo. Günther Anders, nel periodo della guerra fredda dominata dall’incubo atomico, si è profondamente interrogato sulla capacità umana di preservarsi. Stenogrammi filosofici è una raccolta delle riflessioni di Anders risalenti al 1965 (Bollati Boringhieri, traduzione Sergio Fabian, postfazione Rosalba Maletta). Recensione di Roberto Esposito su Robinson.
Se non ci penserà l’indipendenza tecnologica, a farci sparire provvederà il rivolgimento climatico. Riusciremo a sviluppare e ad applicare un modello di responsabilità climatica prima che sia troppo tardi? Jeremy Rifkin, sociologo ed economista, denuncia la necessità di ripensare completamente il nostro modello sociale ma soprattutto politico. È della politica la principale responsabilità di condurci in modo plausibile dalla odierna mentalità di sfruttamento a quella di adattamento alle esigenze naturali. È imperativo un mutamento radicale. Maurizio Ferrera intervista Jeremy Rifkin mentre presenta il suo ultimo titolo: L’età della resilienza. Ripensare l’esistenza su una Terra che si rinaturalizza (Mondadori, traduzione Tullio Cannillo) su La Lettura.
Il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery è un libricino che si è guadagnato una popolarità straordinaria. Con assennato giudizio, accostiamo il libro di Saint Exupery a L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono. Esce per Salani Editore una nuova edizione del piccolo, incantevole libro, questa volta illustrato e commentato da Tullio Pericoli nella traduzione di Luigi Spagnol. Recensione di Stefano Bucci su La Lettura del Corriere della Sera.
Andrea Oddone Martin
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