Rassegna Stampa Libraria – 15 ottobre 2023

Rassegna Stampa Libraria – 15 ottobre 2023

La memoria, come è noto, non ha nulla a che fare con il modello cumulativo di dati immagazzinati, pronti ad essere richiamati su richiesta per ripresentarsi nella loro fedele definizione. La memoria è un atto ri-creativo, un atto cognitivo. L’opera letteraria di Patrick Modiano si fonda su questa consapevolezza, non fa eccezione l’ultimo La strada per Chevreuse (Einaudi, traduzione Emanuelle Caillat), un vero e proprio reticolo di quelle che l’autore definisce “ombre dei fatti”, più vere del vero. Recensione di Emanuele Trevi su La Lettura del Corriere della Sera.

La fenomenologia mnemonica si presenta in modo tutt’altro che lineare. È invece tortuosa, spesso incoerente e discorde. Il cospicuo movimento migratorio verso l’Europa centrale proveniente dalle regioni africane e medio-orientali perdura oramai da un trentennio. Viene mediaticamente e politicamente definito come emergenza ma dovremo ricordare che un periodo di trent’anni racchiude almeno una generazione e mezza.  Ed è altrettanto inconfutabile il fatto che i fenomeni migratori hanno fondato le civiltà. Ad esempio, le comunità asiatiche e africane in America hanno ormai una lunga storia e le persone che le compongono, pur spesso nel mito delle origini lontane, si identificano pienamente e sostengono anche economicamente il paese nel quale si è sviluppata la loro vita, generazioni or sono. A volte la letteratura segnala il superamento delle categorie, nonostante persistano nell’immaginario generalista, e propongano visioni vicine all’effettiva attualità. Ling Ma, autrice della raccolta di racconti La donna che scompare (Codice Edizioni, traduzione Anna Mioni), nell’intervista di Viviana Mazza su La Lettura, afferma: «Da piccola, se leggevo storie con personaggi asiatico-americani, erano sempre storie di identità e immigrazione. Volevo essere una scrittrice ma non volevo che questi fossero i miei unici temi. Perché non è che io, in quanto asiatica-americana, vada in giro tutto il giorno riflettendo sulla mia identità asiatico-americana. Nessuno lo fa».

La Cina, il continente che, fatti salvi gli specialisti, mantiene intatto il suo alone misterioso. In genere, ne sappiamo veramente pochissimo della Cina e ci sarà utile il titolo Tecnocina. Storia della tecnologia cinese dal 1949 ad oggi (ADD Editore) di Simone Pieranni. L’autore presenta una documentatissima e utilissima storia della scienza cinese in cui scopriremo, ad esempio, l’importante contributo femminile. Recensione di Telmo Pievani su La Lettura.

Non migrano solo le persone ma anche le loro idee e le loro fedi. L’architettura è la testimonianza monumentale che permette di leggere i fenomeni migratori su ampie campate temporali e storiche. Lo splendido volume L’architettura islamica. Una storia mondiale di Eric Broug (Einaudi, traduzione Maddalena Ferrara), corredato da un nutrito apparato fotografico, presenta la diffusione della tradizione dei mondi islamici attraverso la sua dimensione monumentale ed architettonica. Recensione di Alessandro Vanoli su La Lettura.

L’esercizio democratico si confronta oggi con abitudini che ne minano alla base le finalità, nei tre saggi che compongono il libro Nuovo mutamento della sfera pubblica e politica deliberativa (Raffaello Cortina, traduzione Luca Corchia, Fiorenza Lisa Ratti) il filosofo Jürgen Habermas analizza le pratiche e le conseguenze dell’impatto della rivoluzione digitale sui processi democratici, sulla vita politica e sociale. Recensione di Michela Marzano su Robinson de la Repubblica.

La dimensione dell’amore è tra le più trascurate in una società che fa della formazione e ultimamente della “formazione continua” una vera e propria bandiera. In mancanza di una tradizione di riferimento, oppure di modelli e prassi educative, l’amore viene giocoforza confuso con qualsiasi emotività potente di attaccamento, di desiderio, pur di prevaricazione. Si innesca così una girandola di fraintendimenti, spesso dagli esiti tragici, fra disturbi del carattere, personalità borderline, patologie psichiche, perversioni patologiche e schietto amore. Le chiavi di casa di Paolo Ricchiuto (Giunti) descrive, in uno stile letterario che riflette l’evoluzione della trama, la genesi di una distorsione psichica che sfocia nella malattia e nella persecuzione. Recensione di Patrizia Violi su La Lettura.

Al centro del resoconto diaristico Perdersi di Annie Ernaux (L’orma editore, traduzione Lorenzo Flabbi) vi è una paradossale volontà di annullare la propria volontà, nella misura erotica in cui l’individuazione del soggetto dominante si offusca, non viene palesata, rimane dubbia. Recensione di Melania Mazzucco su Robinson.

Per la diffusa mentalità positivista, inneggiante al “progresso”, parrà una sorta di bizzarria, un’eccentricità la necessità di rileggere la saggezza antica per salvare il presente. Riprendere il Cantico delle Creature composto da San Francesco all’inizio del XIII secolo è un buon viatico per risvegliare in noi la gioia della Vita nella Natura. Laudate Deum è l’esortazione apostolica sulla crisi climatica di Papa Francesco (Libreria Editrice Vaticana); su Robinson troviamo l’intero intervento dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foer presentato il 5 ottobre in Vaticano all’evento intitolato Laudate Deum: voci e testimonianze sulla crisi climatica.

Un’intenzione decisamente opposta al modello attuale di vita smaterializzata, sempre più precaria e incorporea che induce ad un’astrazione sempre più spinta (e mercantile). Se è vero che il Diavolo si annida nel dettaglio, distrazione e distruzione hanno molto in comune. La metastasi della solitudine, l’ossessività, il fanatismo per l’icona commerciale, sono scandagliati in Y/N della scrittrice coreana-americana Esther Yi (E/O, traduzione Tiziana lo Porto). Recensione di Carlo Pizzati su Robinson.

La contemporaneità dell’opera letteraria trova lettori in grado di comprenderla? In Trilogia atomica di Carlo Cassola (Oscar cult Mondadori) vengono ripresi oggi opportunamente tre romanzi dello scrittore romano pubblicati per la prima volta tra il 1978 e il 1982. La recensione è di Bruno Pischedda e la troviamo sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Andrea Oddone Martin

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