Rassegna Stampa Libraria – 15 settembre 2024

Rassegna Stampa Libraria – 15 settembre 2024

Nella letteratura, l’epica gloriosa dell’amore si rivolge prevalentemente all’innamoramento, spesso ostacolato e poi trionfante. Tuttavia, esiste un’epica minore dell’amore, quella dell’epilogo, della conclusione. Titoli di coda di una vita insieme di Diego de Silva (Einaudi) tratteggia con accuratezza ogni piega del sentimento vissuto dai componenti di una coppia di lungo corso al capolinea, scandagliando l’inesauribile complessità dell’amore. Recensione di Cristina Taglietti su La Lettura del Corriere della Sera.

Nonostante l’innegabile progresso generale nel considerare il disagio mentale e psichico, rimane diffuso un sentore di stigma ogni qualvolta la situazione si palesi. Ciò è certamente dovuto alla generale ignoranza, incapace di distinguere tra psicosi, ossessioni, depressioni, difficoltà cognitive, etc. È altresì vero che lo standard della norma viene superato dalle menti dotate, spesso sviluppando delle insofferenze e, conseguentemente, delle eccentricità. È in questo appassionante ma complesso campo che Rosa Montera situa il suo Il pericolo di essere sana di mente (Ponte alle Grazie, traduzione Bruno Arpaia), un brioso pamphlet in difesa dell’eccentricità creativa. Giulia Ziino intervista l’autrice spagnola su La Lettura.

Oggigiorno, il confronto con il reale è condizionato massivamente dai media, soprattutto digitali. «Se non sei su Facebook – si diceva un tempo – non esisti!», complice il sottinteso della totalità universale di Internet. Si tratta indubbiamente di un travisamento colossale, infatti gran parte del mondo reale non prende parte alla bulimia digitale, che manipola realtà e percezioni della stessa. In Anima. Una pastorale selvaggia (Crocetti, traduzione Anna Lovisolo), Kapka Kassabova svela un mondo che resiste, dimenticato dalle mappe e dalla società, tra Bulgaria, Macedonia, Albania e Grecia. Recensione di Wlodek Goldkorn su Robinson de la Repubblica.

Leggere è l’esercizio della libertà, della memoria, dell’amicizia, della vittoria sulla fugacità, sull’irrevocabilità, sulla solitudine. È di Azar Nafisi, scrittrice iraniana e autrice di Leggere pericolosamente (Adelphi, traduzione Anna Rusconi), un ampio contributo personale sulle biblioteche e i libri su Robinson.

La riflessione sul ruolo dell’intellettuale non incendia più i salotti, sostituiti da festivals esibizionisti e disimpegnati, primariamente per mancanza di materia prima. La scarsità, oltretutto oggi in ulteriore diminuzione, di tali figure sembra non risaltare fino a quando non ci imbattiamo in qualche nome del passato, anche recente. Questo il caso di Giovanni Raboni, poeta e critico, intellettuale di spessore e competenza autorevole, del quale Mondadori pubblica il volume Teatro. Testi e traduzioni (cura Massimo Natale). Recensione accorata di Roberto Galaverni su La Lettura.

Del resto, dopo cinquant’anni di riforme scolastiche, con sguardo realista dobbiamo notare un drastico abbassamento delle competenze sia nelle docenze sia nell’utenza scolastica. L’analfabetismo funzionale non è un’invenzione e, se provate ad esempio a chiedere a un quarantenne quando Cristoforo Colombo scoprì l’America oppure in quale anno terminò la Seconda Guerra Mondiale, la risposta potrebbe stupirvi. Studiare per amore. Gioie e ragioni di un infinito incanto di Nicola Gardini (Garzanti) spiega le ragioni di uno studio appassionato, spinto da quella libido che la docenza dovrebbe normalmente innescare. Recensione di Sara Boffito sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Recentemente, numerosi studi neurologici hanno stabilito l’estensione della mente all’intero corpo, rifiutando la tesi di una mente relegata al cervello. Sono le ramificazioni neuronali a corrispondere all’attività cerebrale stimolazioni spaziali, sensoriali, visive, olfattive, comparative, relazionali. Nello specifico, anche la lingua possiede una vigorosa e vivace fisicità non ignota a scrittori quali, ad esempio: James Joyce, Stefano d’Arrigo, François Rabelais, Carlo Emilio Gadda, Teofilo Folengo, Giorgio Manganelli. È sulla fisicità della lingua che si sofferma Giorgio Agamben in Il corpo della lingua. esperruquancluzelubelouzerirelu (Einaudi). Recensione di Lorenzo Tomasin sul Domenicale.

Sono molte le contiguità tra il gioco degli scacchi e il thriller. La strategia segreta, l’osservazione, l’intuizione sorprendente, l’attesa, la riflessione, l’azione, sono tutte qualità che rendono un giallo accattivante. Tra Svizzera e Francia, si sviluppa come una feroce partita di scacchi Il filatelista di Nicolas Feuz (Baldini & Castoldi, traduzione Sergio Arecco). Recensione di Lucio Luca su Robinson de la Repubblica.

Andrea Oddone Martin

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