Rassegna Stampa Libraria – 16 giugno 2024

Rassegna Stampa Libraria – 16 giugno 2024

La geografia gode di stima sommaria, eppure non potremmo orientarci nel mondo senza di essa. Non ci si riferisce qui alla mera descrizione territoriale, alle indicazioni urbane, al groviglio delle tratte ferrate e stradali o alle conformazioni naturali. Le mappe cui fa riferimento la nostra cognizione sono ben più complesse e ramificate nella loro semantica. Anzi, è proprio la nostra mente a creare mappe e a rendere possibili ipotesi di attraversamento della geografia esperienziale di tutti i giorni. In Linee invisibili, le frontiere che disegnano il mondo (Laterza, traduzione Alessandro Manna) il geografo Maxim Samson riflette sui confini che modellano il nostro agire, sui luoghi che orientano le nostre mappe mentali. Si sofferma, ad esempio, sulle zone definite dalle gang di Los Angeles, sui cordoni sanitari imposti dalla pandemia, sulla suddivisione dei quartieri urbani. Esplora le impercettibili linee di demarcazione tra influenze religiose, tra Occidente e Oriente, tra territori segnati da tifoserie calcistiche, tra appartenenze linguistiche, tra le fasce orarie mondiali arrivando al paradosso della linea internazionale del cambio di data, che segue in parte il 180° meridiano. Recensione di Enrico Franceschini su Robinson de la Repubblica e un interessante articolo di Roberto Casati sul concetto di geografia nel Domenicale de il Sole 24 ore.

Dal continente africano giungono masse di persone che non hanno più nulla da perdere. Dopo secoli di colonizzazione però non possiamo più considerare l’Africa come “casa loro”, ormai è una casa di cui la responsabilità maggiore è occidentale. Attaccare la terra e il sole di Mathieu Belezi, pseudonimo dello scrittore Gérard-Martial Princeau, (Feltrinelli, traduzione Maria Baiocchi) si concentra sulla conquista francese dell’Algeria che ne determina profondamente il presente tuttora. Un romanzo storico della contemporaneità. Recensione di Lara Ricci sul Domenicale.

Erede critico del progressismo ottocentesco, il romanzo di formazione sull’emarginazione provocata dalla prevalenza dei modelli sociali ha una storia lunga, pensiamo ad un titolo come Giuda l’oscuro (1895) di Thomas Hardy. Lo scrittore svedese Hjalmar Söderberg scrisse nel 1901 il romanzo La giovinezza di Martin Birck (Iperborea, cura Massimo Ciaravolo), la denuncia di una realtà sociale che ha defraudato i sogni delle persone. Recensione di Vanni Santoni su La Lettura del Corriere della Sera.

Il modello sociale si impone alla stregua di una superstizione, ne condiziona la cultura e, nella tratta lunga di una tradizione, giunge a configurare un universo mentale di contaminazione tra religiosità laica e interessi personali, fino a generare una “verità divinatoria”. Nelle pagine del mémoire famigliare Mio padre è nato per i piedi di Elena Bosi (Neri Pozza) ci si immerge nei luoghi sperduti della Bassa modenese, nelle vicende stralunate delle volontà e dei destini di una comunità periferica. Recensione di Patrizia Violi su La Lettura.

L’approssimarsi scientifico alla Verità ha raggiunto un vertice ineguagliato nell’opera di Kurt Gödel. I teoremi del logico, matematico e filosofo austriaco hanno dimostrato scientificamente l’esistenza di un’alterità irraggiungibile. Incompletezza di Deborah Gambetta (Ponte alle Grazie) ripercorre la vita e alcuni traguardi di Gödel, riscoprendo la bellezza e la struggente poesia della letteratura matematica. Recensione di Licia Troisi su Robinson.

Fu definito “Secolo breve”, ma in quella brevità il mondo fu sconvolto al punto da rendersi irriconoscibile. Numerosi testi hanno analizzato il Novecento su molteplici livelli tra guerre, politiche, boom economici e demografici, evoluzioni culturali, ideologie e categorie di classe, ma Effimero Novecento di Lorenzo Benadusi, Claudio Giunta (il Mulino, cura Elena Papadia) e L’altro Novecento di Paolo Frascani (Laterza) ne ripercorrono gli eventi da un punto di vista meno ufficiale, diremo informale. È il Novecento vissuto, quello della gente comune, un Novecento minore ma non meno rilevante. Recensione di Giuseppe Lupo sul Domenicale.

Il granchio blu, il gambero killer americano sono specie invasive introdotte nell’ambiente europeo artificialmente da un progresso che non rispetta i tempi naturali di adattamento e compensazione. Le invasioni devastanti hanno una storia antica, la peste entrò in Europa nel XIV secolo con i bacilli che infettavano le pulci dei ratti a bordo delle navi commerciali veneziane. Pare che nulla serva da lezione e siamo obbligati ad attendere nuove invasioni di sterminatori. Specie aliene – Quali sono, perché temerle e come possiamo fermarle di Pietro Genovesi (Laterza) inquadra il fenomeno dal punto di vista storico e del presente. Recensione di Danilo Zagaria su La Lettura del Corriere della Sera.

Andrea Oddone Martin

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