Rassegna Stampa Libraria – 17 settembre 2023

Rassegna Stampa Libraria – 17 settembre 2023

Come Parigi tra l’Ottocento e la fine della seconda guerra mondiale, successivamente fu Berlino il simbolo dell’innovazione, della rifondazione culturale, della modernizzazione e dello scarto positivo della civiltà, cifra dinamica di una rinascita necessaria. Lo divenne decisamente dal momento in cui fu abbattuto il muro di tutti i muri. Vincenzo Latronico in La chiave di Berlino (Einaudi) ripercorre sentieri autobiografici e mappe urbane di una città in cui l’anima si riverbera come in uno specchio. Recensione di Ermanno Paccagnini su La Lettura del Corriere della Sera.

«Le cose non sono come sembrano, sono diverse, nascoste e, soprattutto, sono di più di quelle che si vedono a occhio nudo» afferma lo psicologo cognitivo Paolo Legrenzi nel suo ultimo Le cose non sono come sembrano. Perché la vita è meglio di come la immaginiamo (Solferino). Un libro nel quale l’autore svela i meccanismi della nostra comune percezione ed elaborazione della realtà, meccanismi che spesso ci espongono ad uno sfruttamento perpetrato da terzi. Un interessante stralcio del volume è consultabile sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Comunque sia, la vita reclama costantemente delle prese di posizione in quest’epoca di rivoluzione, in molteplici aspetti, sociali e privati. Alma Revel è la protagonista de La decisione di Karine Tuil (La nave di Teseo, traduzione Fabrizio Ascari) ed è un giudice istruttore antiterrorismo. Una professione che richiede una dedizione assoluta, in contrasto alla forte tendenza attuale a non vivere la professione come realizzazione personale e alla marcata diffusione di «impieghi poco impegnativi che esistono per molte ragioni, nessuna delle quali ha a che fare con una reale utilità: i cosiddetti bullshit job». Più che di un libro si tratta di un “imbuto”, un collettore di attualità attraverso il quale, attorno alla figura di Alma e di suo marito, Ezra, si allineano motivi quali: la donna e la società, il potere, il matrimonio, la realizzazione umana nel lavoro, la pulsione sessuale, lo squilibrio culturale della diversità identitaria, il fallimento, l’amore, la solitudine. Stefano Montefiori intervista Karine Tuil su La Lettura.

È il disagio esistenziale della nostra epoca, uno smarrimento dovuto all’insicurezza data dall’evidente inconsistenza fluida, non più rimediabile, dei traguardi tradizionali: lavoro, famiglia, figli, denaro. Un mondo in cui impera l’estraneità e la solitudine di un’umanità che ha bisogno soprattutto di farsi ascoltare. È il nostro mondo che troveremo nelle pagine de L’atto altruistico di respirare del britannico JJ Bola (Frassinelli, traduzione Christian Pastore). Recensione di Viola Ardone su Robinson de la Repubblica.

Irresolutezza che si respira a pieni polmoni nelle pagine de La strada per Chevreuse di Patrick Modiano (Einaudi, traduzione Emanuelle Caillat) proposto da Gallimard nel 1921, nella sua scrittura sospesa una densità allusiva, disorientante e profetica. Esattamente l’opposto di un giallo, che immancabilmente trova la sua ragion d’essere nel ristabilirsi dell’ordine. Recensione di Leonetta Bentivoglio su Robinson.

Nella raccolta di racconti Le conseguenze, Manuel Muñoz (Black Coffee, traduzione Annalisa Nelson) riunisce alcune storie personali in cui le intimità, le vulnerabilità e i desideri di coloro che vivono e lavorano nella California agricola, non quella popolare del jet-set, vengono restituite dall’immediatezza appropriata della scrittura dell’autore. Recensione di Enrico Rotelli su La Lettura.

Ai vertici del meccanismo economico della società capitalista ritroviamo i risultati, i principali “prodotti” di una concezione e di una consuetudine grandiosa nelle dimensioni quanto limitata nei traguardi. Essi sono lo scarto e l’accumulo. Stefano Valenti, nel suo Cronache della sesta estinzione (il Saggiatore) presenta, in una pratica letteraria autentica, il vissuto personale di colui che, percorso interamente il meccanismo capitalista, raggiunge il livello di scarto. Ed è proprio la sua attuale condizione a permettergli una penetrante lucidità che, pur a tratti sconfinando nell’allucinazione, vede (e vive) senza infingimenti la realtà del “tritacarne”. Recensione di Angelo Ferracuti su La Lettura.

Platone fu il filosofo greco che tutti conosciamo, allievo di Socrate e maestro di Aristotele, autorevole fondatore del pensiero occidentale. Il pensiero di Platone trovò, in pieno Umanesimo, un importante continuatore: il filosofo bizantino Giorgio Gemisto detto Pletone, la cui sepoltura è presso il Tempio Malatestiano di Rimini. Gran Maestro della prestigiosa Accademia di Mistra, incarnava il pensiero platonico al punto dell’immedesimazione, Marsilio Ficino lo definì «Quasi Platonem alterion». L’Accademia di Mistra fu anche laboratorio di analisi politica, il cui pensiero venne fondato per la prima volta su principi filosofici. In Siamo Elleni (Mimesis, cura Moreno Neri) sono raccolti gli scritti che Pletone scrisse di suo pugno. Coadiuvata da una monografia e un monumentale commento, la raccolta diventa il ritratto di Giorgio Gemisto detto Pletone, la cui sapienza fu protagonista dell’ultima fioritura bizantina: il Rinascimento. Presentazione di Silvia Ronchey su Robinson de la Repubblica.

Andrea Oddone Martin

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