Rassegna Stampa Libraria – 18 dicembre 2022
Eterna più dell’umanità, la storia di Paolo e Francesca così com’è immortalata nella Commedia dantesca ci racconta l’apparire sovrumano della forza creativa, motore di tutte le cose, visibili e invisibili. Nel tempo, la vicenda godrà di una sconfinata popolarità, riverberata da teatro, musica e letteratura. Una popolarità che attira l’attenzione di Matteo Strukul, noto per i suoi romanzi d’invenzione storica. Il suo Paolo & Francesca. Romanzo di un amore (Nord Sud Edizioni) riprende la complessità delle ambientazioni storiche, ma reinterpreta la figura di Francesca attraverso categorie ignote al basso Medioevo. Francesca perciò diventa, nell’invenzione di Strukul, la vittima di un sistema di potere maschilista e l’amore per Paolo viene descritto come l’antitesi alla prigionia, al sopruso, alla ragion di Stato. Recensione di Ida Bozzi su La Lettura del Corriere della Sera.
Evidentemente, il pretesto amoroso è particolarmente ghiotto agli scrittori in cerca di fama, e si tinge di glamour in Ardore. Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore di Anna Folli (Neri Pozza). Le biografie dei due amanti, l’uno scrittore l’altra attrice, vengono ripercorse attraverso le opere, oltre trenta romanzi, di Romain Gary e dei film, della corrispondenza privata e delle precedenti biografie di Jean Seberg. Recensione di Simone Innocenti su La Lettura.
L’eterno motore di tutte le cose, visibili e invisibili, ha dei connotati esoterici, mistici se non magici. Questioni di magia che negli ultimi secoli, vengono opposte insistentemente alla scienza. Un dibattito che intreccia rilevanti argomentazioni storico-filosofiche e segna le origini della scientificità nella mentalità moderna. La narrazione scientifica moderna si investe autonomamente di “oggettività positivista”, ma non rende giustizia alla complessità stratificata del processo storico: essa promuove il proprio parziale e massificato punto di vista. Tuttavia, a ben guardare scopriamo una scienza tutt’altro che unitaria, fin dai primordi. Con metodo altresì scientifico, il volume Magia e scienza nell’età moderna. Spiriti, effluvi e fenomeni occulti di Silvia Parigi (Carocci) partecipa compiutamente al dibattito in fieri, facendosi portavoce dei risultati di importanti studiosi come, ad esempio, Paolo Rossi. Recensione di Michele Ciliberto sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Il confronto atavico con la Natura impegna da tempo immemore la conoscenza umana. In funzione dei principi d’interesse di volta in volta prevalenti, la conoscenza viene limitata, indirizzata, favorita, oscurata. Ma la nostra attualità impone uno scatto di coscienza, una veloce modifica qualitativa dello sguardo, dei paradigmi comportamentali. Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale, ha dato alle stampe L’alfabeto della Natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà (Rizzoli), un libro che ci offre gli elementi di valutazione necessari a superare il diffusissimo analfabetismo naturale. Recensione di Giulia Bignami sul Domenicale.
Ellen Kalish scrive assieme a Gideon Sterer Il piccolo gufo di Natale (De Agostini, traduzione Alice Cominotti, illustrazioni Ramona Kaulitzki). È un libro per l’infanzia nel quale Ellen Kalish racconta la vera e particolare vicenda che l’ha coinvolta. In occasione del Natale, ogni anno il Rockefeller Center di Manhattan esibisce un enorme abete rosso, prelevato nei boschi distanti centinaia di chilometri da New York. Nell’anno della pandemia, l’albero è stato accompagnato nel viaggio natalizio in città da una piccola civetta. Disidratata, affamata, spaventata, la caparbia civetta non aveva lasciato la sua casa e quando fu ritrovata venne affidata alle amorevoli cure di Ellen Kalish, volontaria ecologista. Un’ avventura educativa: il nuovo rapporto con la Natura dovrà costituirsi di scienza e umanità. Recensione di Clotilde Veltri su Robinson de la Repubblica.
«Prima gli italiani» uno slogan politico che vellica, sobilla mentalità nostalgiche di un tempo ormai superato. È sufficiente passeggiare in qualsiasi città d’Italia per comprendere quanto sia abbondantemente superato. Ma conosciamo realmente gli italiani di oggi? Alessandro Rosina, ordinario di Demografia a Milano e Roberto Impicciatore, associato di Demografia a Bologna, hanno prodotto uno studio sulla storia della popolazione in Italia: Storia demografica d’Italia. Crescita, crisi e sfide (Carocci). Un viaggio nelle contraddizioni reali di un’Italia distratta, una volta si diceva, dalla TV. Presenta il volume Stefano Folli su Robinson.
In almeno un paio d’occasioni, c’è stato un tempo in cui l’Italia segnò per sempre la civiltà occidentale: il Rinascimento, con il Palladianesimo suo corollario, e l’invenzione del Fascismo, modello ampiamente esportato e copiato. La stessa situazione si è venuta a creare a cavallo della metà del Novecento, ma non per i capitali dei banchieri fiorentini né per l’utilizzo strumentale dei nuovi mass-media del “ventennio”, ma grazie alla visione solare, lungimirante di Adriano Olivetti. C’è stato un tempo in cui Adriano Olivetti indicò il futuro perfino all’America; ne dà testimonianza il volume Lo showroom Olivetti a New York. Costantino Nivola e la cultura italiana negli Stati Uniti a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda (Edizioni di Comunità). Recensione di Giuseppe Lupo sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Andrea Oddone Martin
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