Rassegna Stampa Libraria – 18 settembre 2022

Rassegna Stampa Libraria – 18 settembre 2022

Nella “Commedia”, man mano che Dante prosegue nel suo itinerario ctonio e celeste viene accompagnato da figure guida (prima Virgilio e poi Beatrice) che costantemente lo aiutano a ritrovar cognizione del punto in cui si trova. È grazie ai suggerimenti che Dante riconosce le persone e i luoghi che incontra. Si tratta di personalità a lui già note ma, decontestualizzate dalla nuova condizione, di primo acchito non se ne avvede. Il libro La conquista dei diritti. Un’idea della storia di Emanuele Felice (il Mulino) si propone di aiutarci a comprendere e a riconoscere ciò che troppo spesso nella società diamo per scontato, a comprendere ciò che è necessario difendere. Gianni Toniolo presenta il volume sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Pensare (e, di conseguenza, scegliere) è un esercizio che abbisogna di pratica, la sola applicazione della razionalità non è sufficiente. Sono numerose, le trappole mentali, pensiamo ad esempio ai bias cognitivi di conferma. Olivier Sibony espone nel suo Stai per commettere un terribile errore! Come evitare le trappole del pensiero (Raffaello Cortina, traduzione Riccardo Mazzeo) una ampia casistica insieme a un disciplinare per correggere la tendenza di assecondare la nostra cecità congenita. Recensione di Paolo Legrenzi sul Domenicale.

Come se non bastasse, la situazione si complica quando scopriamo quanto la nostra capacità intuitiva non sia supportata la logica e, tantomeno, dalla corretta applicazione della statistica. Ce lo spiegano con una punta divertita Bruno Codenotti e Giovanni Resta nel loro La logica dell’incertezza. Incontri ravvicinati con i paradossi della probabilità (Ulrico Hoepli). La recensione è di Umberto Bottazzini e si trova sul Domenicale.

Il paradosso diventa concreto nella lettura di Il giorno del giudizio di Jan Carson (Giulio Perrone, traduzione Leonardo Taiuti). L’autore racconta, infatti, delle morti misteriose di tutti i bambini di un minuscolo villaggio dell’Irlanda del Nord, si scoprirà la causa di questa tragedia collettiva e non sarà affatto misteriosa. Quante volte sentiamo ripetere: «i giovani sono il nostro futuro!». Vuoi vedere che, in fondo, si tratta di un alibi? Recensione di Michela Marzano su Robinson de la Repubblica.

È un romanzo crudo, La Raggia di Mattia Grigolo (Pidgin Edizioni). In forma diaristica indaga e denuncia le concause del gesto efferato, che trova la sua origine nel passato e nel presente. E ci porge, fra le tante, la questione gigantesca della solitudine, del tessuto sociale privo della sua principale sostanza: l’umanità. Assenza e violenza sono ciò che rimane quando l’umanità si eclissa e viene dimenticata. Recensione di Marco Onnembo sul Domenicale.

Il recupero della capacità di un’empatia profonda, che riscopra l’altro nella sua complessa interiorità, opposta alla ricca prosaicità delle relazioni “funzionali” dalle quali, nonostante le intenzioni, è strutturata la nostra collettività. Lo si comprende particolarmente bene alla lettura di Quantum Girl di Erin Kate Ryan (Neri Pozza, traduzione Irena Trevisan). Si tratta di un thriller appassionante e dominato dalla capacità “paranormale” della protagonista. Recensione di Marco Ostoni su La Lettura del Corriere della Sera.

L’invenzione (e il rispetto) di codici comportamentali ed espressivi nel passato ci ha aiutato e sostenuto ad evitare l’ambiguità ma, da almeno qualche decennio, ci siamo progressivamente privati di questi preziosi strumenti. Anche da ciò risulta l’incomprensione e il fraintendimento, spesso in ambito amoroso. Che sollievo riscoprire l’intensità (anche focosa) delle liriche antiche dei trovatori, aperte alla molteplicità interpretativa anche se (o proprio perché) racchiuse nel modello convenzionale. Un tuffo rigenerante ne Il codice d’amore. Antologia dei trovatori a cura di Laura Pugno (Ponte alle Grazie). Recensione di Daniele Piccini su La Lettura.

Il fenomeno universale della globalizzazione e della convivenza in una densità culturale sempre più complessa e variegata impone uno sforzo di comprensione. Una comprensione che superi l’autismo colonialista e il fascino demodé di un’idea centralizzante di sé. Kampuchea di Patrick Deville (Nottetempo, traduzione Filippo d’Angelo) è il racconto avventuroso di una Cambogia corrispondente alla tradizione oleografica, allo stereotipo colonialista avulso dalle dinamiche reali. L’esempio fascinoso e aderente a ciò che eravamo e ora non possiamo più essere. Recensione di Carlo Pizzati su Robinson.

Adeguandoci agli stereotipi, percorriamo una stilizzazione che evita accuratamente il confronto frontale con il Male. Scrittore di scarsa produzione, scrittore malgré lui, John William Wall (in arte, Sarban) ha lasciato due sole opere pubblicate entrambe da Adelphi nella traduzione di Roberto Colajanni. Luciano Funetta recensisce la seconda, Il richiamo del corno, sulle pagine di Robinson e ci avverte: il romanzo sembra un horror di fantasia, ci ritroviamo immersi invece nella realtà, senza scampo.

Adelphi riporta alle stampe La fornace di Thomas Bernhard (traduzione Magda Olivetti). L’occhio letterario sagace, acuto e perspicace di Bernhard riporta con lucidità netta gli universi di violenza spietata che agiscono tra i soprammobili vezzosi di un soggiorno qualunque. Recensione autobiografica di Marco Missiroli su La Lettura.

Del resto, Oscar Wilde affermava che una maschera rivela più di una faccia e lo sapeva perfettamente il mondo greco, nostro prossimo progenitore culturale. Esce per i tipi de La Vita Felice e curato da Barbara Castiglioni, Onomasticon. Le maschere del teatro antico del sofista e grammatico greco Giulio Polluce. Siamo nel II secolo dell’era volgare, in epoca tarda quindi, e l’elenco delle maschere presenta caratterizzazioni perfette a dimostrare la qualità della sintesi raggiunta già nel mondo antico. Recensione di Armando Torno sul Domenicale.

Che l’umanità sia afflitta da un’indole maniacale? Gli stanziamenti economici per l’esplorazione spaziale sono cospicui mentre rimangono esigui se rivolti alla ricerca scientifica delle profondità oceaniche, in gran parte inesplorate e ancora misteriose. Edith Widder, in Sotto la soglia delle tenebre. Memorie di luce e vita nelle profondità del mare (Bollati Boringhieri, traduzione Francesca Pè) racconta l’attività di ricerca alla scoperta della vita bioluminescente degli abissi marini. Recensione di Giulia Bignami sul Domenicale.

È indubitabile e altrettanto trascurata l’importanza culturale che ebbero le imprese di editori ebrei tra la fine del XIX secolo e i decenni iniziali del XX, fino alla tragedia delle guerre. Esempio formidabile ed esemplare, Angelo Fortunato Formiggini. Gabriele Sabatini cura il raffinato volume di scritti di questo editore, il quale velava la propria intelligenza con la verve comica facendone una professione di metodo, intitolato Lezioni di editoria (Italo Svevo). Recensisce il volume, dedicato agli appassionati quanto agli addetti del settore, Tommaso Munari sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Andrea Oddone Martin

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