Rassegna Stampa Libraria – 21 gennaio 2024

Rassegna Stampa Libraria – 21 gennaio 2024

Se esiste un luogo letterario per eccellenza questo è, senza dubbio alcuno, la casa. Il valore antropologico della dimora, dell’abitare, della permanenza quotidiana presta generosamente il fianco alla necessità letteraria. E per averne somma conferma pensiamo alla villa di Longone al Segrino per Carlo Emilio Gadda, alla casa avita di Pico nel frosinate per Tommaso Landolfi, al palazzo di Recanati di Monaldo Leopardi in cui crebbe e scrisse Giacomo. Recentemente, Michele Mari e Francesco Pernigo hanno dedicato Asterusher (Corraini edizioni) all’intima complessità delle dimore. Un’antica residenza di famiglia in un borgo della Ciociaria diventa il luogo del recupero delle radici, delle perdite e del lutto, dell’intermittenza mnemonica e delle speranze ulteriori nel romanzo La condizione della memoria di Giulia Corsalini (Guanda). Recensione di Leonetta Bentivoglio su Robinson de la Repubblica e di Chiara Fenoglio su La Lettura del Corriere della Sera.

In fin dei conti, i luoghi si identificano con il frastagliato patrimonio della memoria, talvolta in ordine e metodo, più spesso scompaginando frammenti in momenti impensati. Il titolo Corpi mobili di Jane Salutière (La Nuova Frontiera, traduzione Silvia Turato) intende le fugaci ombre che attraversano la visione, in maniera progressiva con l’età. Copiosità autobiografiche condotte senza norma, ma con l’intensità delle apparizioni. Recensione di Elisabetta Rasy sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Di Hermann Broch viene ricordato in genere quel capolavoro de La morte di Virgilio, oppure de I Sonnambuli. Broch scrisse anche un’acuta e penetrante metafora romanzata del laboratorio sociale nazionalsocialista attivo in Germania nel periodo compreso tra le due guerre mondiali: Il sortilegio (Carbonio, traduzione Eugenia Martinez). Recensione di Flavia Foradini sul Domenicale.

Esiste una crisi dei modelli? Quali sono i modelli a cui ci riferiamo oggi? Neil, protagonista di Elizabeth Finch di Julian Barnes (Einaudi, traduzione Susanna Basso) un modello ce l’ha, ed è l’Elizabeth Finch del titolo e, in un traslato temporale, l’Imperatore romano Giuliano l’Apostata. Recensione di Cristina Taglietti su La Lettura.

Sono le grandi passioni a nutrire la narrativa, a loro volta sospinte dai venti impetuosi del desiderio. Intramontabile Olivia di Dorothy Strachey (Astoria edizioni), se poi la traduzione è di Carlo Fruttero… recensione di André Aciman su Robinson.

Meglio se illecite, le passioni. A maggior soddisfazione se funzionali al godimento dell’esercizio del potere, come indica fin dal XVIII secolo il divin marchese. Daria Galateria presenta su Robinson la nuova edizione de La filosofia nel boudoir di François de Sade (Einaudi, traduzione Patrizia Valduga).

Generalmente, se si vuol trovar sostegno incontrovertibile e sostanzioso nel momento di perorare pubblicamente una causa, un concetto, un’intenzione, ci si affida con serenità all’imparzialità di dati, di quantificazioni (meglio se rese ufficiali da organi riconosciuti) e di dichiarazioni scientifiche. Una volta soddisfatti tali criteri, l’attenzione pubblica è assicurata. Ma non in ogni caso. I dati, le quantificazioni e le dichiarazioni scientifiche sono oltremodo chiarissime (e drammatiche) ma l’emergenza climatica non dà segni di entrare in maniera importante nella calendarizzazione quotidiana. In alcune zone, gli indicatori dell’inquinamento atmosferico sono costantemente allarmanti, come ad esempio nella pianura Padana, con il loro carico di morti per complicazioni cardiovascolari e polmonari dovuti allo smog. La temperatura dei mari si innalza ad un ritmo tutt’altro che lento, lo scioglimento delle calotte artiche e antartiche, come dei ghiacciai alpini è un fatto. Ci dovremo aspettare un innalzamento del livello dei mari, a tutto danno degli insediamenti costieri. Le temperature invernali decisamente miti e ondate di calore estive non sono più rare, con le complicazioni degli incendi e della scomparsa di biodiversità. Ma non c’è verso, nemmeno la scienza riesce a scrollare i più da una passività tutt’altro che emergenziale, promossa da una politica ricattata dal consenso. Il secolo nomade. Come sopravvivere al disastro climatico di Gaia Vince (Bollati Boringhieri) si aggiunge alla lista di pubblicazioni scientifiche prestigiose che gridano l’allarme, prevedendo ulteriori costosi sviluppi nel perdurare delle cose. Fra non molto, saremo costretti a prendere delle decisioni senza la possibilità di pianificare. Recensione di Patrizia Caraveo sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Andrea Oddone Martin

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