Rassegna Stampa Libraria – 24 aprile 2022

Rassegna Stampa Libraria – 24 aprile 2022

Lo storico Adriano Prosperi non ha certo bisogno di presentazioni. Una vita dedicata alla ricerca che ha prodotto e produce tutt’oggi saggi irrinunciabili per chiunque intenda comprendere le ragioni della propria attualità. Soprattutto riguardo al ruolo sostanziale che ebbe la Chiesa post-tridentina nel formare le coscienze delle società a venire. Einaudi pubblica la raccolta di scritti intitolata Una rivoluzione passiva. Chiesa, intellettuali e religione nella storia d’Italia in cui Prosperi ricapitola e descrive le discontinuità, le antinomie, le oscillazioni contraddittorie di un’intenzione riformistica che a partire dal XVI secolo determinerà positivamente e negativamente la storia europea. Recensione di Massimo Firpo sul Domenicale de il Sole 24 ore.

Non è più la Chiesa a determinare le coscienze, inoltre è ormai un fatto che le comunità si sono sciolte. Oggi, le relazioni esulano dalla realtà e i centri storici dei paesi ormai spopolati, declassati da un’urbanistica ignorante, sono colonizzati massivamente dallo “struscio foresto” domenicale. I centri commerciali, i loro desolati parcheggi, calamitano frotte di persone letteralmente spaesate. Nel suo La restanza (Einaudi) l’antropologo e scrittore Vito Teti denuncia il pregiudizio lezioso e improprio del “piccolo borgo antico” e ribadisce la necessità della cura, per la nascita e sopravvivenza delle comunità, del tessuto relazionale reale. Recensione di Adriano Favole su La Lettura del Corriere della Sera. La società giapponese ha estremizzato le dinamiche post-moderne generando tipi sociali definiti, quali i cosiddetti johatsu. Si tratta di persone che, non potendone più delle assurde e insostenibili richieste della società spariscono, cambiano identità, evaporano. E non si tratta di sparuti eccentrici, si contano 80.000 persone all’anno nel solo Giappone. Tommaso Scotti è italiano, vive a Tokyo ed ha scritto il romanzo giallo Le due morti del signor Mihara (Longanesi), la recensione è di Annachiara Sacchi e la troviamo su La Lettura.

Hermann Broch lo sapeva bene, gli esseri umani non sono capaci di commisurarsi con la realtà, la pensano invece in termini simbolici: sono le tensioni stabilite da tali interpretazioni a dominare le loro dinamiche comportamentali, individuali quanto collettive. Chiara Valerio, nella postfazione al volume intitolato Bandito di Selma Lagerlöf (Iperborea, traduzione Luca Tapparo) sottolinea la concreta distanza che separa l’edificante proposito pedagogico dell’educazione dalla sua oggettiva condotta, che procede per cadute, errori, peccati, colpe e genera ambiguità, sofferenze, egoismi, emarginazioni sociali, sadismo collettivo e individuale. La recensione del volume di questa importante scrittrice nordica è di Cristina Taglietti e la troviamo su La Lettura. Il paradosso tra compiutezza illusoria e disordine tangibile innerva gran parte della letteratura del Novecento, fin dall’inizio. Il filosofo Massimo Cacciari dedica il suo ultimo Paradiso e naufragio (Einaudi) ad una delle più rappresentative opere della contemporaneità, L’uomo senza qualità di Robert Musil. Una lettura sia del romanzo di Musil che del commento di Cacciari renderà conto di ciò che corrisponde veramente al termine di “certezza”. Recensione di Pietro del Soldà sul Domenicale.

Sant’Agostino, nelle sue Confessioni, affermava di sapere certamente cos’era il tempo ma, se qualcuno gliene avesse chiesto, non sarebbe stato in grado di spiegarlo. Scienza, filosofia, antropologia, religione si sono confrontate con il temibile interrogativo, da accompagnare obbligatoriamente con lo spazio. Nel libro Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos (Feltrinelli), Guido Tonelli cerca di rendere chiarezza all’entità dibattuta senza soluzione tra fisica teorica e neurobiologia. Recensione di Arnaldo Benini sul Domenicale. Cos’è la certezza? Cos’è il tempo? Visto che ci siamo, potremo chiederci: cos’è l’uomo? Francesco Tomasoni cura il volume di scritti del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach (1804-1872) L’uomo è ciò che mangia (Morcelliana), libro nel quale si delinea la specificità di un’asserzione dai connotati popolari, riscoprendone la profondità. Recensione di mons. Gianfranco Ravasi sul Domenicale.

Ma il quesito dei quesiti è, senza dubbio, cos’è la verità? Morris Gedge, bibliotecario di una piccola biblioteca di quartiere della provincia inglese, viene promosso al ruolo di custode della casa natale niente di meno che di William Shakespeare. È proprio nell’esercizio delle nuove funzioni che Gedge si confronta effettivamente con la verità, con il fatto che questa non è per tutti. Gedge il bibliotecario è il protagonista del racconto La casa natale di Henry James (Spartaco Editore, traduzione Sergio Perosa), libro recensito da Nadia Fusini su Robinson de la Repubblica. La molteplicità rifratta della verità illumina Malacqua. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi qualcosa di straordinario, scritto da Nicola Pugliese e pubblicato originariamente da Einaudi nel 1977. Il romanzo, dallo stile raffinatissimo apprezzato al tempo anche da Italo Calvino, viene riproposto oggi da Bompiani. Recensione di Salvatore Silvano Nigro sul Domenicale.

Forse la verità è per noi irraggiungibile, ma da millenni il monito antico “conosci te stesso” ci esorta almeno a cercar di capire la nostra finitezza. Giampiero Neri (pseudonimo di Giampiero Pontiggia, fratello del noto scrittore e bibliofilo Giuseppe), nel suo Un difficile viaggio (Edizioni Ares) si avvale dell’escamotage dell’interposta persona. Una storia di formazione, questa di Neri, che a dispetto dell’età dell’autore si snoda nelle vicende di un avatar. È raccontando la storia di Sandro Frigerio che Neri si percorre autobiograficamente, narrando la scoperta e l’identificazione della vocazione artistica, frutto di una disciplina obbligata e paziente. Recensione di Daniele Piccini su La Lettura.

Andrea Oddone Martin

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