Rassegna Stampa Libraria – 25 giugno 2023
Il tema dell’accoglienza è oggi quanto mai d’attualità e, se invitati ad esprimerci in merito, facilmente assecondiamo gli orientamenti generali. Tuttavia, se rivolgiamo onestamente lo sguardo al nostro privato ci potremo ritrovare nelle dinamiche de La festa di compleanno di Laurent Mauvignier (Feltrinelli, traduzione Yasmina Mélaouah). Ambientato nella campagna francese (quella vera, non oleografica) questo appassionante thriller giustappone quel che la società attende da noi e la nostra effettiva sostanza. Stefano Montefiori intervista l’autore su La Lettura del Corriere della Sera.
Un viaggio fra le trame di un giallo; una lettura proiettiva, in cui ci aggiriamo ricorsivamente tra vizi e virtù. Luigi Ferraguto è uno dei noti autori della guida turistica più famosa al mondo: Lonely Planet. In Geografia di un viaggiatore pavido (Laterza), Ferraguti propone un articolato memoriale delle sue trasferte dove confessa il proprio grado nevrotico, risolto nella dimensione del viaggio. Recensione di Lucio Luca su Robinson de la Repubblica.
L’assoluto Principe del gioco letterario che vela la verità, rendendola percepibile mentre frantuma la menzogna, è l’immortale Amleto. È il genio dell’invenzione linguistica shakesperiana a palesarsi, nuovamente ed in maniera irripetibile, nel personaggio del Principe malinconico. «Meditando senza sosta sulle sue parole – afferma Harold Bloom ne Il genio (Rizzoli) – come se fossero insieme sue e di qualcun altro, il Principe diventa il teologo della propria coscienza, che è così grande da impedirci di misurarne il perimetro». Anche Yves Bonnefoy fu un grande, sensibile estimatore del bardo inglese a cui è dedicato il volume L’esitazione di Amleto (il Saggiatore, cura Sara Amadori). Una lettura che ci aiuterà a scendere nella profonda universalità del lascito letterario di William Shakespeare. Recensione di Nadia Fusini su Robinson.
Talvolta può accadere che ci si chieda le ragioni che hanno mosso un numero consistente di persone ad accordare un consenso, un avvallo ad alcune persone cui, se invece valutate oggettivamente, non affideremo nemmeno il cane per la passeggiata quotidiana. Gianluca Giansante scandaglia accuratamente il meccanismo della cosiddetta leadership nel libro Leadership. Teorie, tecniche, buone pratiche e falsi miti (Carocci). Esperimenti cognitivi e repertorio storico ci aiutano a comprendere in che modo eleggiamo i nostri capi. Recensione di Paolo Legrenzi sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Ad ogni modo, è fuori discussione l’eterno fascino emanato dall’uomo eroico, le cui azioni corrispondono alla giustizia morale, lotta contro il privilegio e abolisce le vessazioni, economiche o di potere. In questi casi l’immaginario epico, soprattutto se fuorilegge, mostra tutta la sua efficacia in personaggi come Zorro, Robin Hood, l’Uomo Ragno o Superman. Nell’Ottocento, figure leggendarie contrappuntavano il fenomeno diffuso del brigantaggio. Domenico Valerio detto il Cannone, Stefano Pelloni detto il Passatore, Michele Pezza detto Fra Diavolo, Francesco Demichelis detto il Biondin furono solo alcuni fra i più celebri briganti. Si ispira alla figura storica di Tommaso Bartolomei detto Barbanera oppure il Vecchio della montagna, Il valico dei briganti di Vincenzo Pardini (Vallecchi). Un’avvincente epopea biografica che, dopo numerose peripezie, confluisce nella Garfagnana toscana. Recensione di Ermanno Paccagnini su La Lettura.
Fra gli innumerevoli importanti avvenimenti che accaddero nel 1938 vi è anche l’uscita di Brighton Rock di Graham Greene (Sellerio, traduzione Alessandro Carrera, cura Domenico Scarpa). È uno scritto che si traveste efficacemente da thriller mentre presenta contrapposizioni teologali, scontri esiziali tra il Bene e il Male, stravolgimenti morali, sordida umanità e disadattamenti psicopatologici. Fu un grande e meritato successo già fin d’allora, iniziò con questo romanzo l’esperienza cinematografica di Greene. Recensione di Mariarosa Mancuso su Robinson mentre possiamo leggere un estratto dalla prefazione di Giorgio Fontana al libro sul Domenicale.
Racconta della potenza delle parole, Coda di Ali Smith (SUR, traduzione Federica Aceto): la solitudine della protagonista vive nell’Inghilterra post-brexit, nel pieno della pandemia, costretta dal lockdown. Un accadimento enigmatico folgora la mesta situazione, la vita ricondotta ai suoi termini essenziali e, scintilla innescante, provoca l’emersione potente della forza delle parole che investono, come fossero nuove, il lettore. Recensione di Antonella Lattanzi su La Lettura.
Per la cultura norrena, al centro del Cosmo vi è l’albero Yggdrasill (frassino, quercia o tasso che fosse). Al centro della civiltà mediterranea ed orientale si leva imponente il Cedro del Libano. L’insigne albero è il protagonista dei quattro racconti raccolti nel volume dal titolo Il cedro del Libano di Raffaella Romagnolo (Aboca). Viaggi iniziatici, reminiscenze bibliche, contrasti religiosi e amorosi, alla costante simbolica presenza del maestoso fusto. Recensione di Demetrio Paolin su La Lettura del Corriere della Sera.
Andrea Oddone Martin
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