Rassegna Stampa Libraria – 28 maggio 2023
Ricordate il film “Nuovo cinema Paradiso” del 1988, del regista Giuseppe Tornatore? Il paese nel dopoguerra povero, i popolani tra il curioso e il faceto finché non prevale l’oscurità e il silenzio dell’attesa, un grande schermo luminoso si riempie di immagini, si racconta una storia, il tempo si sospende. Lo schermo delle infinite possibilità è centrale ne La vita a piedi nudi di Alan Pauls (SUR, traduzione Maria Nicola). Siamo nel 1967 in Argentina, l’autore ancora bambino si trova nella Fiat 600 con suo padre su una spiaggia deserta davanti all’enorme schermo bianco del drive-in da inaugurare. Le immagini della vita scorrono in questo libro, fluiscono libere in una conversazione mai iniziata e mai finita, vaporosa e pura. Recensione di Giorgio Vasta su La Lettura del Corriere della Sera.
Sullo sfondo della spiaggia, neutro e uniforme, estremo limite fra il noto e l’ignoto, incerto confine tra finito e infinito, luogo delle possibilità e della fine, punto nodale e avamposto esistenziale, il faro è l’avamposto della mente che si inoltra nel miraggio, nell’indefinibilità, nell’ipotetica delle immagini, nelle profondità mnemoniche, negli abissi della balena, nei gorghi del minotauro. A questi suggestivi edifici, alle loro implicazioni notevoli, è dedicato Dove nel buio la luce dimora. La storia del faro di Veronica della Dora (Einaudi). Uno stralcio significativo del libro sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Un altro film racchiuso in un libro, come il genio di Aladino nella Lampada, è Vertigo. La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock di Enrico Giacovelli (Gremese Editore). L’autore esplora il film di Hitchcock sia dal punto di vista cinematografico che nelle alchimie culturali, dalla psicanalisi alla letteratura. Il minuzioso e appassionato resoconto del lavoro di un impenitente «rabdomante dell’inconscio», come afferma nella recensione Maurizio Porro su La Lettura.
Descrive un privato quotidiano al netto della roboante pervasività delle astratte mitologie imposte dalla società odierna, Amico mio di Gianmarco Perale (NN Editore). Scandaglia l’ossessione giovanile, complice la distrazione passiva della parte genitoriale, del tredicenne Tom per Paride, detto Poni. Gioventù abbandonata e antichi demoni. Un’ossessione rigenerata nello stile letterario e determinata ad una dolorosa catarsi. Recensione di Ermanno Paccagnini su La Lettura.
Può l’arte proporsi a “zona franca”, via di fuga, espediente, rifugio? Oppure al contrario come aggravante, lente d’ingrandimento, scandaglio impietoso, sadico amplificatore? Niente di tutto ciò nei romanzi di Rachel Cusk: La seconda casa (Einaudi, traduzione Isabella Pasqualetto) e Controfigura (Marsilio, traduzione Anna Nadotti). Esenti dal dramma, e soprattutto dal melodramma, dell’individuo frequentano il tragico nodo esistenziale nella compostezza indagante di una letteratura nella quale, come afferma Elisabetta Rasy riprendendo la Cusk nella sua recensione sul Domenicale: «l’arte è un patto fra individui volto a negare alla società l’ultima parola».
La violenza di una quotidianità progressivamente immiserita alimenta la lucidità autoriflessa, immune dall’immaginazione, che conduce alla follia. Lo spiazzamento e l’ironia ne sono l’antidoto, come scopriamo nella rassegna di casi umani compresi in Madame Matrioska di Anja Boato (Accento Edizioni). Otto casi (e mezzo) dove il volto della disperazione viene definito nel dettaglio, nelle incongruenze liberatorie. Recensione di Marco Onnembo sul Domenicale.
Nell’esercizio della nostra libertà di pensiero, quanto siamo consapevoli delle caratteristiche e anzitutto dei limiti della nostra cognizione? Onestamente, qual è il nostro livello di consapevolezza nello scegliere la definizione dell’indispensabile igiene comportamentale che preserva in maggior misura la possibilità della libertà di cui sopra? Con grazia divulgativa, Anna Lisa Tota percorre in Ecologia del pensiero. Conversazioni con una mente inquinata (Einaudi) i tracciati delle modalità della nostra mente, delle sue reazioni ai condizionamenti culturali, famigliari, storici e sociali, della vulnerabilità dei suoi processi e della sua potenza a partire dall’antica riflessione di Epitteto, vissuto nel primo secolo d.C. «Gli esseri umani si tormentano per le opinioni che hanno delle cose, non per le cose». Recensione esaustiva di Stefano de Matteis sul Domenicale.
Tra l’altro, Anna Lisa Tota si sofferma sulla situazione di isolamento e di solitudine che qualifica il nostro presente ed è l’argomento principale di Soli del tedesco Daniel Schreiber (Add Editore, traduzione Barbara Ivančić). Schreiber indaga cause, casistica e fenomenologia della solitudine, traducendone le istanze in un’espressione approfondita e spesso commovente. Un libro che all’estero è già bestseller. Recensione di Michela Marzano su Robinson de la Repubblica.
Quando di livello, sono i gialli a possedere i filamenti letterari che si insinuano nella non-ovvietà, nelle zone grigie degli esseri umani, nell’intensità dei legami affettivi, nella potenza dei flussi mnemonici. Un nuovo capitolo per Sara Morozzi, ex agente dei sevizi, sorto dalla penna di Maurizio de Giovanni e pubblicato con il titolo di Sorelle. Una storia di Sara (Rizzoli). Recensione di Lucio Luca sulle pagine di Robinson de la Repubblica.
Andrea Oddone Martin
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