Rassegna Stampa Libraria – 29 ottobre 2023
Fin dall’antichità l’anima, la parte spirituale di un essere vivente, è stata oggetto di perlustrazioni nel pensiero religioso, di riduzioni, ampliamenti, fonte di dibattiti e di prese di posizione assolutistiche. La riflessione non si è mai conclusa e nel saggio Anima di Michel Onfray (Ponte alle Grazie, traduzione Michele Zaffarano) si percorre a grandi passi tutta la sua storia conosciuta; l’autore è interessato però alla stretta contemporaneità, alla quale si riferisce con continuità. Stefano Montefiori intervista Onfray sulle pagine de La Lettura del Corriere della Sera.
Rilevando uno stretto parallelismo sociale tra la nostra condizione attuale e quella degli anni corrispondenti alla Repubblica di Weimar, Peter Sloterdijk afferma: «L’aspetto decisivo degli anni di Weimar, all’ombra della Prima guerra mondiale, è la completa distruzione della ragione contemplativa». Nell’ultimo suo libro, Grigio. Il colore della contemporaneità (Marsilio, traduzione Gianluca Bonaiuti e Matteo Caparrini) il filosofo tedesco denuncia il cinismo risentito e senza futuro di un’epoca disorientata. Mara Gergolet intervista Peter Sloterdijk su La Lettura.
Esiste una responsabilità storica della letteratura? Il monumentale La Repubblica mondiale delle lettere di Pascale Casanova (Nottetempo, curatrice Cecilia Benaglia) traccia una geografia dell’universo letterario e designa come illustre ed unica capitale Parigi. Abbondantemente articolato, il punto di vista dell’autrice francese non tentenna nella sua prospettiva univoca. Salutare riflessione di Alfonso Berardinelli sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Tuttavia, è innegabile la responsabilità della letteratura nei confronti dei processi sociali identitari. La rettitudine degli assassini è un avvincente romanzo di Ingo Schulze (Feltrinelli, Stefano Zangrando) che propone un intricato dedalo identitario tra passato e storia recente, in un ambiente intriso di libri. Con brillante comunicativa, lo stesso Schulze presenta il suo libro su La Lettura.
Nell’intervista citata, Peter Sloterdijk nota nell’occasione storica l’emergere ciclico e costante di alcuni profili di personalità, uno di questi è l’impostore. Il romanzo L’impostore di Zadie Smith (Mondadori, traduzione Dario Diofebi) tratta di un fatto reale accaduto nell’Inghilterra vittoriana: un modesto macellaio sostenne di essere in realtà Sir Roger Tochborne, l’aristocratico scomparso in un naufragio, titolare dell’eredità di famiglia. Attorno al caso, che finì in tribunale, si genera una costellazione di persone, eventi geopolitici e sociali, di sensibilità e sentimenti controversi, di partigianerie corporative, di miserabili vigliaccherie e di nobiltà d’animo, tale da chiedersi chi sarebbe l’impostore in questione. Recensione di Antonio Monda su Robinson de la Repubblica.
Il fenomeno migratorio proveniente dalle regioni africane storicamente colonizzate dalle nazioni europee viene perlopiù interpretato secondo categorie quali: etica dell’accoglienza, dignità umana, derive delinquenziali e terroristiche, forza lavoro necessaria, etc. Il tema fondamentale della diversità viene regolarmente escluso dall’evidenza. Nell’autobiografico La scimmia in bermuda, l’antropologa Heike Behrend (Bollati Boringhieri, traduzione Claudia Acher Marinelli), rovescia esattamente la casistica (si era trasferita nella popolazione Bartabwa in Uganda) e ci fa comprendere come la diversità generi sempre fenomeni di marginalizzazione, sospetto, diffidenza e perciò debba essere correttamente gestita culturalmente. Recensione di Marino Niola su Robinson.
L’insufficiente capacità dell’essere umano di colmare i ritardi e sopperire ai deficit culturali di fronte alle sfide e ai cambiamenti imposti dal proprio tempo viene teorizzato diligentemente in Bisogna adattarsi: un nuovo imperativo politico della filosofa Barbara Stiegler (Carbonio, curatrice Beatrice Magni). Recensione di Sebastiano Maffettone sul Domenicale.
Gli sconvolgimenti in terra ucraina datano ormai almeno vent’anni, la drammatica guerra è solo l’ultimo. È un fatto che la vivacità letteraria ucraina trova oggi finalmente un riscontro europeo, soprattutto grazie alla piccola editoria indipendente. Ad esempio il trentino Keller Editore pubblica, tra gli altri, Api grigie di Andrei Kurkov (traduzione Rosa Mauro). Sulle pagine di Robinson, Kurkov fa il punto della produzione letteraria odierna in Ucraina.
Imprevedibilmente, perfino un colore può conferire il contesto per una scrittura autobiografica. Dedicato al colore blu, Bluets di Maggie Nelson (Nottetempo, traduzione Alessandra Castellazzi) è un periplo esistenziale ed intimo, una rielaborazione biografica, un nuovo inizio. Recensione di Nadeesha Uyangoda su Robinson de la Repubblica.
Andrea Oddone Martin
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