Rassegna Stampa Libraria – 5 febbraio 2023
Vi era un tempo nel quale i sistemi di misurazione non erano standardizzati. Il metro, ad esempio, venne importato in Italia durante le campagne napoleoniche del 1796. La misurazione temporale era soggetta a notevoli discontinuità, in pratica ogni paesino aveva il proprio mezzogiorno. La sistematizzazione si affermò gradualmente raggiungendo ogni angolo del pianeta, ma il suo sviluppo non è tutt’ora terminato. Se nel passato una certa tolleranza nel conteggio veniva compensata senza conseguenze, al giorno d’oggi la misura della tolleranza si è drasticamente ridotta. Se pensiamo al volume di importanti transazioni che mutano sul filo di frazioni di millisecondo nel mondo digitale, ogni scarto pur minimo produce conseguenze enormi. Non è più sufficiente la scansione dell’orologio atomico, allineato giocoforza ai movimenti della Terra, a cui si rifanno i sistemi mondiali. Ovviamente, la questione quantitativa non esaurisce la tematica temporale, e ci pensano due volumi recenti a compendiare la riflessione: Il tempo della luce di Massimo della Valle (Morellini) e Il punto di Giano. Una nuova teoria del Tempo di Julian Barbour (Einaudi, traduzione Simonetta Frediani). Recensione di Patrizia Caraveo sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Il fenomeno della globalizzazione è un processo, non un fatto compiuto, nel quale si scontrano generazioni e mentalità. Infatti, in una visione ad ampio raggio, osserviamo il prevalere generale dell’impossibilità di un confronto intellettualmente evoluto sul tema fondamentale della diversità. Emerge invece l’energica tendenza, spesso violenta, a conservare una visione ideale non più sovrapponibile alla realtà, uno sforzo disperato ed aggressivo di imporre un’interpretazione basata su assetti ormai inesistenti. La questione dell’identità, ad esempio, è uno degli aspetti del mutamento in atto da decenni, progressivo a dispetto di qualsiasi resistenza confortata dall’illusione. Lunedì ci ameranno è un romanzo scritto da Najat el Hachmi (SEM, traduzione Francesco Ferrucci), nata nel 1979 nel nord del Marocco ed emigrata ancora bimba con i genitori, musulmani molto tradizionalisti, a Barcellona. È qui che cresce, studia l’arabo, l’inglese, parla il catalano e lo spagnolo, si sposa con un arabo e forma una famiglia con due figli. Il suo romanzo è una testimonianza della propria difficoltà identitaria, Alessia Rastelli intervista la scrittrice sulle pagine de La Lettura del Corriere della Sera.
Gwendolyn Brooks è stata poetessa e la prima autrice afroamericana ad essere premiata con il Premio Pulitzer nel 1950, Maud Martha è la sua unica opera in prosa (La Tartaruga, traduzione Gioia Guerzoni). Una prosa autobiografica, nella quale Brooks narra del proprio quotidiano americano nello scorrere degli anni. Recensione di Nadeesha Uyangoda su Robinson de la Repubblica.
L’attuale guerra in Ucraina ci impone di ricordare chi è l’uomo e cosa è capace di fare. Pogrom è il termine di origine russa che identifica la sommossa popolare verso minoranze etniche o religiose, e prende il nome dalle repressioni antisemite avvenute in Russia tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Occultati dall’abominio dell’Olocausto, i pogrom effettuati in Ucraina e Polonia tra il 1918 e il 1921, nei quali furono aggrediti, saccheggiati e massacrati oltre centomila ebrei, passarono sottotraccia. L’Olocausto prima di Hitler. 1918-1921 I pogrom in Ucraina e Polonia alle origini del genocidio degli ebrei di Jeffrey Veidlinger (Rizzoli, traduzione Vittoria de Vio Molone, Sergio Minucci) ce li rammenta. Jeffrey Veidlinger presenta il volume sulle pagine del Domenicale.
La testimonianza di Nadežda Mandel’štam, moglie del poeta Osip, staglia immagini nitide e schiette di ciò che significa persecuzione. Speranza contro speranza si intitola il primo volume delle memorie (Edizioni Settecolori, traduzione Giorgio Kraiski) cui seguirà un secondo tra pochi mesi. Recensione di Francesco Maria Colombo sul Domenicale.
In una operazione di ricostruzione e montaggio, Uwe Wittstock ripristina storicamente e narrativamente l’ambiente intellettuale tedesco nel 1933, quando Adolf Hitler è nominato Cancelliere. Febbraio 1933 (Marsilio, traduzione Giovanna Targia, Isabella Amico di Meane) riporta l’atmosfera, il clima vissuto in prima persona da artisti e letterati del milieu tedesco dell’epoca. Recensione di Paolo di Paolo su Robinson.
Il travestimento della normalità permette, come metafora narrativa, l’avventura dell’intrattenimento ma, allo stesso tempo, mette in relazione realtà e memoria in maniera pulita, domestica. È una meravigliosa cartolina da turisti, il lindo e curatissimo paese descritto nel romanzo La terra liquida di Raphaela Edelbauer (Rizzoli, traduzione Marina Pugliano, Valentina Tortelli); vi è un problema di bradisismo, ma viene sopportato dalla gente in una normalità un po’ forzata. La metafora narrativa diventa denuncia, lo sfaldamento della terra corrisponde agli effetti di un’ipocrisia praticata professionalmente dagli abitanti del luogo; le coordinate temporali rinunciano alla linearità di facciata, si manifestano quali sono, quantistiche. Il romanzo conduce al confronto non mediato con le evidenze sociali e oggettive, sperimentate e descritte dalla scienza all’inizio del Novecento. Rifarsi all’opera di Kafka è fuori luogo, in questo caso. La recensione è di Alessandra Iadicicco e la troviamo su La Lettura.
«Il Re è nudo!» esclama il bimbo nella celebre fiaba I vestiti nuovi dell’Imperatore. Gli amanti della notte di Mieko Kawakami (E/O, traduzione Gianluca Coci) combatte radicalmente la diffusa postura social network-correct e dichiara senza mezzi termini la tragica solitudine della società contemporanea. Recensione di Annachiara Sacchi su La Lettura.
Ma chi siamo veramente? Quali sono le nostre autentiche origini? L’oscurità delle origini, soprattutto famigliari viene perlustrata da Andrea Canobbio ne La traversata notturna (La nave di Teseo), un viaggio dove lo scandaglio risuona nella storia intima delle persone che ne fanno parte, puntellandosi con le testimonianze, i reperti, le tracce, le fotografie, i luoghi della storia esplicita. Recensione di Elisabetta Rasy sul Domenicale.
La notizia che persiste nella vulgata è: crisi demografica dovuta al crollo verticale della natalità. La notizia però, per effondere il proprio vero significato, abbisogna di un ragionamento articolato, intrecciato alla realtà economica e alla consapevolezza storica. Per comprendere veramente la natura della questione ci viene in aiuto Storia demografica d’Italia. Crescita, crisi e sfide di Alessandro Rosina e Roberto Impicciatore (Carocci). Recensione di Alberto Orioli sul Domenicale.
L’Italia costituisce un’anomalia istituzionale e politica. È un fatto che lo Stato e i bisogni della popolazione nazionale permangano su piani differenti, è un altro fatto che la politica non abbia più il potere di interpretare i mutamenti globali e di guidare gli assetti economici nella lungimiranza del bene comune. Uno dei risultati di questo stato di cose è l’inceppamento burocratico (sarebbe auspicabile una valutazione economica del danno). Amministrare la nazione. La crisi della burocrazia e i suoi rimedi di Sabino Cassese (Mondadori) mette un autorevole dito nella purulenta piaga, esplorandone gli anfratti e prescrivendo cure non omeopatiche. Recensione di Stefano Folli su Robinson.
Un altro frangente denuncia l’inettitudine politica e sociale, ed è la questione dell’uguaglianza di opportunità. Elena Granaglia insegna Scienza delle Finanze ed è l’autrice di Uguaglianza di opportunità: sì, ma quale? (Laterza), libro nel quale si confronta con le varie interpretazioni correnti sul fondamentale concetto di uguaglianza di opportunità. Nella sua proposta, Granaglia sostiene un’interpretazione che sostituisce il termine opportunità con capacità, cercando di ovviare agli squilibri interni alla monoculare definizione prevalente: «uguaglianza di opportunità è la possibilità di accedere alla pari sul mercato». Recensione di Sebastiano Maffettone sul Domenicale.
La meravigliosa cornucopia fiabesca dei fratelli Grimm continua ad elargire doni. È la volta del quintogenito della prolifica stirpe, Ferdinand Grimm e del suo La montagna dei gatti (L’orma, traduzione Marco Federici Solari), una raccolta di fiabe e leggende per i giovani ed appassionati lettori. Recensione di Marco Federici Solari su Robinson de la Repubblica.
Andrea Oddone Martin
© RIPRODUZIONE RISERVATA