Rassegna Stampa Libraria – 5 giugno 2022
In questo periodo sottomesso alla guerra sono incrementate le polemiche verso gli Stati Uniti d’America. La principale critica riguarda il condizionamento delle complessive politiche occidentali, ancor più evidente nell’odierno frangente del contrasto all’aggressività russa. Resta comunque un fatto che, se al tempo non ci fosse stato il soccorso militare ed economico dell’America, il mondo occidentale non sarebbe quello che abitiamo oggi. Probabilmente anche l’idea di Europa, un cantiere aperto nel dopoguerra ed ancora in fieri, non ci sarebbe stata. Resta un fatto, il condizionamento sociale ed economico dell’America sull’Occidente: che c’entriamo noi con l’epopea western, con la t-short, il berretto da baseball e la scadente mensa del McDonald? Purtroppo, dimentichi della nostra profonda e articolata storia latina, gradualmente ci stiamo conformando alle contraddizioni che caratterizzano gli Stati Uniti. Sempre più evidente anche in Europa la frattura tra ricchezza e povertà, ed è un fatto oramai che, se hai concretamente e tempestivamente necessità di cure mediche, la sanità pubblica non è affidabile a differenza di quella privata. John Freeman raccoglie nel suo Racconti di due Americhe. Storie di disuguaglianza in una nazione divisa (Mondadori, traduzione Federica Aceto) numerosi testi di autori americani di diversa età ed etnia, illustrando, documentandola fedelmente, la realtà americana odierna. Recensione di Enrico Rotelli su La Lettura del Corriere della Sera.
Nel dopoguerra, la letteratura americana raggiunse i nostri lidi grazie all’impegno di Cesare Pavese, Fernanda Pivano, Elio Vittorini e, più recentemente, Agostino Lombardo. Di Lombardo esce per Minimum Fax una importante raccolta di saggi intitolata Il grande romanzo americano (a cura di Sara Antonelli e Luca Briasco). Recensione di Nadia Fusini, a sua volta allieva di Lombardo, su Robinson de la Repubblica.
Per apprezzare la distanza del nostro mondo culturale da quello americano è sufficiente leggere Dubliners di James Joyce. Pur restando nel bacino anglofono, i racconti di Joyce vibrano nella profonda consapevolezza della complessità occidentale. La scrittrice irlandese Mia Gallagher dedica ai suoi concittadini la raccolta di racconti intitolata anch’essa Dubliners (Marinonibooks, traduzione Silvana d’Angelo, postfazione Melania Gazzotti). Si tratta di un volume composito che unisce ai racconti della Gallagher le immagini di Mario Sughi, dublinese per scelta. Catherine Dunne, irlandese anch’essa, recensisce il volume di Gallagher e Sughi sulle pagine de La Lettura (traduzione Maria Sepa).
Ha una chiave polifonica, Canoe della scrittrice francese Maylis de Kerangal (Feltrinelli, traduzione Maria Baiocchi). Otto storie contrassegnate da voci femminili, condotte con perizia contrappuntistica. Recensione di Viola Ardone su Robinson.
Ancora una città al centro del romanzo Il posto di guardia di Vittorio Viviani (Neri Pozza). Napoli si presta all’odissea del protagonista Crescenzo Falarino, alla stregua di Dublino per Leopold Bloom nell’Ulisse di Joyce. Anche Falarino cerca di capire mentre percorre le vie e insegue, a sua volta inseguito, i ricordi di un’indagine intimamente personale, e di decine di personaggi pubblici e privati. Napoli respira nel romanzo pubblicato ora postumo, dal carteggio ritrovato dal figlio di Vittorio Viviani, Paolo. La Napoli di Vittorio Viviani, scomparso nel 1979, ha la consistenza pulsante di un organismo vivente, e ricorda pagine preziose di Anna Maria Ortese. Ampia presentazione del volume di Antonio d’Orrico su La Lettura.
L’economia si sta frantumando, è sotto la luce del sole. Paradossalmente, la classe sociale più danneggiata economicamente dal liberalismo capitalista è proprio quella che maggiormente e con più entusiasmo vi ha contribuito: la classe media. La deriva ha dimensioni sociali impressionanti, e non solo dal punto di vista del denaro: nelle società contemporanee le persone si concepiscono come consumatori e non come cittadini, sono disinteressate al concetto di “bene pubblico” perciò privilegiano soluzioni private a problemi di dimensione indiscutibilmente pubblica, quali la sanità e l’istruzione (il loro progressivo disfacimento è nell’esperienza di tutti, ormai). È necessario ed urgente un complessivo ripensamento dei modelli economici, politici e delle attività che generano economia. Autocritiche e riflessioni che permettano l’attivazione di modalità civili, lungimiranti e rispettose delle persone e dell’ambiente. La studiosa e politica tedesca Sahra Wagenknecht raccoglie le proprie considerazioni attuali nel volume Contro la sinistra neoliberale (Fazi, Prefazione Vladimiro Giacché, traduzione Alessandro de Lachenal, Giovanni Ghiri, Elisa Leonzio). Recensione di Mario Ricciardi sul Domenicale de il Sole 24 ore.
Vi è soprattutto carenza di modelli virtuosi; sono prevalenti quelli “romanzati” sulle coordinate del “consenso generalizzato”: quantità in vece di qualità. Nel volume Vite di avventure, di fede e di passione sono raccolte varie biografie di importanti personalità della storia compilate da Benedetto Croce (Bibliopolis, cura Marco Diamanti). Ed è il metodo biografico di Croce che, rifuggendo da capricci d’invenzione, da scene romanzate dall’ardore della penna, sceglie l’asciuttezza filologica e scolpisce le pagine restituendone l’efficacia della sostanza storica e narrativa. Recensione di Michele Ciliberto sul Domenicale.
Buone intenzioni, motivazioni edificanti, epperò non possiamo pensare che le varie decisioni che hanno fondato la nostra società nelle sue varie evoluzioni dal dopoguerra ad oggi non siano state motivate dagli stessi proponimenti. Allora come siamo finiti in questa situazione di disgregazione sociale e ambientale? A fronte della reiterazione storica fattuale e nonostante la costante bontà delle proposizioni, prevale perpetuamente l’inettitudine e la velleità. Che siano qualità congenite? In Neurobiologia della volontà (Raffaello Cortina) lo scienziato e chirurgo Arnaldo Benini ricorda che la coscienza delle nostre azioni risulta posteriore alle decisioni del nostro organismo. Si tratta di una realtà scoperta nel 1985, sottoposta lungamente a critiche furibonde ma confermata definitivamente nel 2008 da un ulteriore risultato sperimentale, condotto con le moderne tecnologie. A questo punto, è opportuno puntualizzare il significato del termine volontà. E inoltre, ridefinire la locuzione libero arbitrio. Benini rende noto, in aggiunta, che la ripetizione di molti esperimenti e l’elaborazione dei dati con metodi statisticamente corretti non confermano i risultati di importanti ricerche pubblicate in passato. Recensione di Paolo Legrenzi sul Domenicale. Non abbiamo sviluppato anticorpi verso i dittatori, che peraltro si presentano immancabilmente nelle identiche modalità; distruggiamo l’ambiente che ci ospita per la fallacia di un’economia distorta; adulteriamo il bestiame da macello e forniamo la carne ai ristoranti nei quali pranziamo, avveleniamo l’aria che respiriamo (tutti, ricchi e poveri), etc. Dobbiamo rispondere al più presto alla seguente domanda: quali sono i limiti della nostra responsabilità?
Eppure che fascino, il mondo che ci ha generato, ci nutre, ci ha accolto, ci dona la possibilità e che, quando e se riusciamo a guardarlo nella libertà, ce lo ricorda. È la Luna de La notte dell’incanto di Steven Millhauser (Mondadori, traduzione Sonia Follin) la Regina che muove i desideri, indebolisce le inibizioni, scuote i cuori e stimola le menti, illumina le verità. Recensione di Romana Petri su La Lettura del Corriere della Sera.
Andrea Oddone Martin
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