RECENSIONE: Alberto Mondadori “Ho sognato il vostro tempo”
Una delle conseguenze dell’uso pervasivo e, in questo caso, sostitutivo degli strumenti analogici in favore delle pratiche digitali è l’impossibilità di avvalersi, anche in sede critica e storiografica, degli epistolari. Gli archivi epistolari sono stati da sempre una fonte formidabile di informazioni circa l’esistenza di personalità importanti nel quadro storico e sociale. Le ricadute della corrispondenza personale si dirigono verso svariati campi dello studio e dell’informazione d’approfondimento: pensiamo, ad esempio, alle lettere di Wolfgang Amadeus Mozart per la storia della musica e dell’importanza della produzione mozartiana; oppure il carteggio intercorso tra Sigmund Freud e Albert Einstein per la scienza; e ancora le lettere di Giorgio Morandi per la storia dell’arte del Novecento.
Noi ci troviamo ancora a ridosso di questo grande cambiamento capitale ed abbiamo ancora la possibilità di consultare e frequentare concretamente archivi epistolari recenti. Nel 2014, il Saggiatore grazie alla disponibilità degli archivi della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ha raccolto, con il titolo Ho sognato il vostro tempo, una selezione di lettere del primogenito di Arnoldo Mondadori. Figura importante dell’editoria del secondo Novecento, è direttore editoriale della Mondadori fin dal 1943. Per accennare all’influenza che la presenza di Alberto Mondadori ha esercitato sulla cultura coeva, possiamo accennare all’ideazione della collana dei tascabili Oscar Mondadori, di cui programma personalmente i primi fondativi cinquanta titoli, e l’importante fondazione della casa editrice il Saggiatore.
È scorrendo queste lettere che tocchiamo con mano il fervore che contrassegnava la coscienza di Alberto Mondadori in veste di operatore culturale, la sua militanza per una cultura da rifondare, per un paese da sprovincializzare, per l’attitudine scientifica, per “un rinnovamento delle lettere, della cultura e, in generale, del costume italiano”. Un impegno che non ignora l’importanza della cultura nel quotidiano; che nell’impegno editoriale si sforza di superare “la frattura tra cultura e vita”, formando in questa prospettiva la classe dirigente del futuro prossimo. In questo spaccato di missive, incontriamo alcuni tra i personaggi più importanti che componevano il panorama culturale dell’epoca: Alberto Mondadori scrive a Salvatore Quasimodo, a Eugenio Montale, a Giuseppe Ungaretti, a Natalino Sapegno, Dino Buzzati, Bernard Berenson, Ernest Hemingway, Silone, Faulkner per citare alcuni tra i più noti. Ma anche al padre Arnoldo, come ai colleghi editori quali Giulio Einaudi, Franco Laterza, una colorita lettera di risposta a Valentino Bompiani. Ma soprattutto incontriamo l’autore, Alberto Mondadori, la sua intenzione editoriale consapevole della propria importanza culturale, i suoi slanci, le sue renitenze, la sua diplomazia e l’inquietudine squisitamente umana che lo contraddistinse.
Andrea Oddone Martin
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Alberto Mondadori
Ho sognato il vostro tempo, il mestiere dell’editore
a cura di Damiano Scaramella
Piccola Cultura
il Saggiatore S.r.l. Milano, 2014
Brossura
137x189x16 mm
189 pp
260 gr
ISBN 9788842820895
€ 14,00