RECENSIONE: Ermanno Cavazzoni “Vite brevi di idioti”
Non è raro che in una soleggiata giornata estiva, osservando il movimento delle ombre attorno, ci capiti per un attimo di trasalire. Una forma che fino a poco prima era davanti ai nostri occhi è corsa in avanti, si è mossa in modo quasi repentino. È soltanto la terra che gira, lo sappiamo, (a meno di essere dei convinti terrapiattisti), ma prestare attenzione a quel movimento, il nostro movimento, lascia sempre sbigottiti. Anche in questo istante stiamo roteando, ma chi di noi ne è davvero consapevole? Eppure c’è qualcuno che di tutto questo vorticare ne ha fatto ragione di vita o meglio una vera e propria ossessione.
Questo poveruomo non mangia e non dorme più per la paura di questa disgraziata terra lanciata senza controllo nello spazio vorticando ad una velocità incredibile. «Ma lo sa a quanto andiamo? A 108mila chilometri all’ora, ha capito?», domanda sgomento. La sua angoscia è ben comprensibile se consideriamo che a questa folle velocità viaggiamo nella totale oscurità in mezzo a chissà quanti altri corpi celesti senza legge e senza limiti. Ma perché tutta questa velocità, questo folle andare e venire? Perché, si domanda, «tanta fretta nei cieli»? E poi bisogna tenere presente che «l’intero sistema solare (e noi con lui come idioti, legati allo stesso destino suicida) viaggia a 72mila chilometri l’ora verso la stella Vega, nella costellazione della Lira» Il dio che ha creato tutto questo è un irresponsabile, un dio che non ha a cuore la sorte delle creature a cui ha dato vita; è questione di poco, ma presto o tardi andremo a schiantarci. E dunque meglio tenersi informati ed essere costantemente in contatto con il dipartimento di astrofisica dell’università. Ma a tutto questo non c’è rimedio e l’uomo vive abbarbicato al suo materasso per timore d’essere sbalzato fuori in quell’universo oscuro. Quest’uomo vive in via Po, a Torino o almeno così assicura Ermanno Cavazzoni che dei suoi personaggi conosce vita morte e miracoli. Il nemico della velocità è uno dei bellissimi racconti della raccolta Vite brevi di idioti.
L’assurdo, che sfrenato galoppa tra le righe, miete ovunque folli e idioti: ecco Il Nobiluomo Pezzenti che schiavo del proprio aspetto, al mattino si dà una lacca sulla pelle del viso per tenere la pelle ben tesa, una vera porcellana, liscia e lucida, senza neppure una ruga. E via a passeggio tra la folla a mostrare il suo poderoso incarnato ben attento a non muovere neppure un muscoletto per non rompere la miracolosa lacca. Ma quando a mezzogiorno e mezzo questa prende a screpolarsi il nobiluomo è già a casa. Nella triste visione delle squame che pendono dalla pelle, con un coltello da pesce raschia via tutto il camuffamento. Riappare il vecchio colorito color cenere. La sua vita miserabile, di stenti e povertà nella sua malsana cantina riprende. Ma soltanto fino al mattino successivo quando, almeno per qualche ora, sarà di nuovo un uomo giovane e bello. Se qualcuno di voi, incuriosito e stanco della propria immagine vetusta, fosse interessato a questa quotidiana trasformazione, potrà ordinare per posta l’incredibile, straordinario prodotto: si chiama Indurit, si dà con un pennello sul viso fino al collo della camicia, come un amido o una vernice. E poi, via per le strade. Ma, attenzione, queste non sempre sono sicure.
Lo sa bene Zaghini Nereo che teme il traffico poiché è certo che il diavolo sia appostato da qualche parte sempre pronto a lanciarsi su di lui. Riconoscere quel satanasso non è difficile: Cavazzoni lo descrive nel racconto Il diavolo e l’idiota. Indossa sempre una giacca scozzese e pantaloni non definibili. Ma la sua peculiarità è la velocità; lo si può scorgere venir giù come un folle da una discesa in bicicletta, va contromano e non rispetta alcun segnale stradale. E se deve andare più lontano butta via la bicicletta e si mette alla guida di qualche ferro vecchio ammaccato e con le marmitte forate e il motore fumante. Questo è il diavolo e Zaghini Nereo lo teme davvero.
Ma le idee fisse e le ossessioni sono tante a questo mondo. Per questo, nel racconto L’uso della calamita contro le idee fisse morbose, il dottor Maggiani, farmacista e pronipote dell’esimio freniatra che nel 1890 aveva studiato l’azione del magnete sul sistema nervoso, si risolve a studiare il vecchio manoscritto. Stanco delle lamentele e delle fisime della moglie decide di tentare l’esperimento. Ed è proprio così che è nata la calamita contro le idee fisse morbose, sperimentata prima sulla moglie e poi, va da sé, sulla suocera.
Se il protagonista di Primo Apparuti avesse avuto a disposizione quella benedetta calamita probabilmente non sarebbe finito in manicomio. Il suo cervello sgangherato navigava nella paura e nello strazio di far del male a qualunque cosa. Una grande pena lo assaliva quando, ad esempio, con un martello batteva un pezzo di ferro per fucinarlo. Il suo senso di colpa esplodeva per il male inferto ad un bullone quando era costretto a stringerlo troppo forte. A volte piangeva per tutto il male inferto al mondo. Se prendeva il tram doveva subito scendere conscio che il suo peso avrebbe sfiancato la povera vettura. Questi pensieri lo torturavano ma non poteva neppure suicidarsi per paura di disturbare con il suo funerale. Animo gentile e delicato, Primo Apparuti.
Sono tanti gli eroi sgangherati di questo volume: Luigi Pierini calcolatore, Il martire dei piedi, Il perito aeronautico, I piromaniaci, Il misuratore di pressione, I Re Magi, Esseri doppi e nani, ma anche un tocco di sacro con una Apparizione inconcludente della Madonna. Questi alcuni dei personaggi che concorrono a formare La Repubblica degli idioti congeniti.
Nel mondo di Cavazzoni, Paladino dell’Assurdo, c’è posto per tutti: ogni forma di lazzo e scompiglio della mente sono benvenuti: l’idiozia, l’imbambolamento, la fantastificazione sono virtù primarie. Queste sono vite di idioti che l’autore riferisce essere vere. E forse, chissà, lo sono davvero.
Patrizia Parnisari
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Ermanno Cavazzoni
Vite brevi di idioti
Collana Narratori della Fenice
Guanda Milano 2017
Brossura
Tascabile
176 pp
15,00 €
ISBN 9788823516021