RECENSIONE: Ezio Raimondi “La metamorfosi della parola”

RECENSIONE: Ezio Raimondi “La metamorfosi della parola”

È un librino minuto, una brossura molto tascabile. Ma questo denso volumetto di Ezio Raimondi è un compendio utilissimo per lettore, soprattutto per colui che rivolge i propri interessi alla letteratura. Ezio Raimondi ci ha lasciato diversi anni or sono, ma nei suoi scritti appare la genuinità di una passione, una forza dall’espressione colloquiale, una competenza solida ed articolata, che ci lascia la sensazione della sua costante presenza, potremo dire che è ancora tra noi. Il professore riporta sulla pagina la prassi della lezione universitaria, una lezione che deve superare la passività del meccanismo docente/discente che veicola nozioni e costituire invece un’esperienza, un esperimento, una conversazione. Compito del docente è quindi costruire un ambito esperienziale, e quello de Le metamorfosi della parola viene così definito dall’autore: «il nostro contratto di esperienza» dove scegliere «alcuni scrittori per parlare di una serie di problemi».

Viene definito l’itinerario di questo ciclo di lezioni che attraversa l’espressione letteraria italiana e straniera a partire da Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fondatori di principi generali, proseguendo per Ludovico Ariosto Ariosto e Torquato Tasso, transitando dal Rinascimento a Giacomo Leopardi fino a Eugenio Montale. I problemi che vengono affrontati si chiamano storia letteraria e intertestualità.

È così che scopriamo la necessità di sviluppare una tecnica di lettura. Dice Raimondi: «la lettura da operazione corrente deve diventare un’operazione fortemente tecnica. Il lettore deve saper guardare, interpretare, percorrere dei testi scritti al modo di un conoscitore di opere d’arte, in modo cioè che le informazioni, le notizie, i dati che ne trae possano diventare qualcosa d’altro». Una trasformazione, una metamorfosi appunto, che ha bisogno dell’approccio corretto, del tempo opportuno. «Un libro» afferma il professore «va letto per intero, e va letto almeno due volte, perché è solo la seconda lettura che ci rende familiare ciò che avevamo contattato la prima volta, un poco ignari. La lettura è come il contatto con una persona che incontriamo per la prima volta: è assurdo pretendere di capire subito tutto».

È in questo modo diamo la possibilità alla letteratura di costituirsi a portale di conoscenza; la letteratura autentica, che «parla di sé stessa non in modo compiaciuto, come una forma di narcisismo, ma passando sempre a qualcosa che riguarda il mondo più profondo dell’uomo». La lettura come occasione per attivare una conversazione polimorfica, un’esperienza intensa ed edificante, propizia agli incontri: «nel linguaggio si riscontrano tante voci, tutte le voci della nostra vita, quelle che ricordiamo e quelle che non ricordiamo, e poi emerge quello che era prima della nostra vita, questa sorta di pluralità che agisce in noi anche quando non ce ne accorgiamo. Siamo uniti a qualcuno e nello stesso tempo ci differenziamo, e più ascoltiamo e più sentiamo tante voci». Uno scarto spaziale e temporale frastagliato e mutevole, organico e vegetativo: «la letteratura è la riscoperta dell’unità del suono di questo molteplice, parlato da tanti uomini o vissuto da tanti testi, prima di questo nuovo testo. C’è questa strana sinfonia dove però dobbiamo riconoscere le singole voci, e forse più la letteratura esplora il silenzio, più si trova davanti a questa possibilità».

Ascoltiamo in questi brevi stralci il tono confidenziale, amabile, la voce pacata e chiara, ancora viva di Ezio Raimondi, mentre ci accende ancora una volta il desiderio di leggere.

Andrea Oddone Martin

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Ezio Raimondi

La metamorfosi della parola. Da Dante a Montale.

Collana Testi e pretesti

Cura di Jonathan Sisco

Paravia Bruno Mondadori Editori Milano 2004

Brossura fascicoli legati

103 x 170 x 15 mm

246 pp

190 gr

13,00 €

ISBN 9788842491323