RECENSIONE: Fruttero & Lucentini “I ferri del mestiere, manuale involontario di scrittura con esercizi svolti”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini: una coppia inossidabile, infrangibile e creativa (anche se avrebbero aborrito l’ultimo qualificativo, preferendogli di gran lunga e con ragione laboriosa). Fruttero & Lucentini hanno lasciato indubbiamente il loro segno editoriale lungo la maggior parte del Novecento.
Con il titolo I ferri del mestiere, manuale involontario di scrittura con esercizi svolti si raccolgono alcuni testi di vario genere scritti nel periodo compreso tra il 1959 e il 1996. Curatore del volume è Domenico Scarpa, che ha coordinato anche il più recente cofanetto dei Meridiani Mondadori intitolato Opere di bottega, uscito nel 2019. L’insieme della raccolta è eterogeneo, il titolo (ma soprattutto il sottotitolo) suona a pretesto per una confezione che nella sua essenza rievoca, invece del formalismo manualistico, l’atmosfera variamente modulata di un’autobiografia editoriale. Certo, non mancano respiri tecnici, posizioni critiche, snobismi elitari e tutto ciò che possiamo definire, citando un famoso titolo in cui si raccolgono giudizi di lettura di Giorgio Manganelli, estrosità rigorose di due consulenti editoriali. Ad ogni modo, l’ironia lieve e divertita resta immancabile pur nella critica rivolta all’umanità impegnata, solerte, sempreverde e abbondante (oggi più che mai) degli scrittori, più o meno in erba, e dei traduttori. Prevale però un’idea di rimembranza, di aneddotica editoriale, di rimpatriata svagata, sagacemente letteraria. Si ripercorrono stralci di rubrica, ad esempio Il marziano in cattedra di Lucentini, vengono evocati personaggi altrimenti avvolti di consueto dall’ombra, come la Signorina Andreina Negretti, unica redattrice di Urania, la rivista e poi collana di fantascienza diretta per molti anni da F & L.
Una lettura intelligente, di allegra levità, mai superficiale, nella quale le vicende personali si intrecciano al profilo di approfondimenti propriamente professionali della coppia. Invero, l’attenzione e la considerazione della parola giusta, del periodare incastonato nello stile, dell’equilibrio e del controllo formale riverberano lungo le pagine, fornendo al buon lettore il comfort di una dimora famigliare ed accogliente. Si possono delicatamente percepire, lungo l’avanzare delle date, sentimenti progressivi di disillusione, di disincanto se non proprio di rinuncia: l’entusiasmo degli anni ‘60 lascia il posto al realismo degli anni ‘80. Risale infatti al 1985 l’uscita de La prevalenza del cretino, testo pragmatico e realista che inaugurerà una fortunata successiva serie di pubblicazioni sul tema. Quando I ferri del mestiere esce, nel 2003, Franco Lucentini è mancato da un anno ma la sua presenza tra le pagine e tra i ricordi rimane tutt’altro che astratta, particolarmente nella chiusa d’epilogo di Carlo Fruttero, intitolata Con Lucentini aspettando Godot.
Andrea Oddone Martin
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Carlo Fruttero & Franco Lucentini
I ferri del mestiere, manuale involontario di scrittura con esercizi svolti
a cura di Domenico Scarpa
ET Scrittori
Giulio Einaudi s.p.a. Torino, 2003
Brossura
120x195x16 mm
267 pp
200 gr
ISBN 9788806223236
€ 12,00