RECENSIONE: Luciano Canfora “La Biblioteca scomparsa”

RECENSIONE: Luciano Canfora “La Biblioteca scomparsa”

Questo libro ha tutta l’aria di appartenere al genere poliziesco. La biblioteca scomparsa è un titolo decisamente caratteristico, ricorda atmosfere da “Indiana Jones”. La stessa immagine di copertina, che riproduce un dipinto di Enzo Patti, rievoca moltitudini di stanze misteriose, passaggi segreti, collegamenti nascosti, apparizioni imminenti. Fossimo intenti a sfogliarlo in una libreria, saremmo propensi a considerarlo come un giallo storico. È al termine della lettura che ci rendiamo conto di quanto la previsione fosse stata vera, e quanto contemporaneamente falsa. Si tratta sicuramente di un’indagine, ma condotta non sulla scorta di prassi investigative da commissariato, di appostamenti estenuanti, di indiziati e truci sospetti. Luciano Canfora, alla stregua dell’archeologo, insegue l’intuizione e si inoltra nelle pagine di cronache che abbracciano centinaia di anni, sostenuto dal metodo filologico. Il mistero della biblioteca di Alessandria si accavalla ad altri intricati ed affascinanti misteri: la tomba del faraone, la biblioteca sacra, la città proibita, il fuggiasco, sono i titoli dei primi capitoli. Parole presaghe di esotico, misterioso, antico, enigmatico ed arcano.

Canfora si inoltra negli arcani, seguendo le tracce di antichi testi, di evoluzioni culturali, di avvicendamenti e conquiste, di civiltà morenti e nascenti. Ad ogni svolta si aprono prospettive inedite, più che seguire un filo e riavvolgerne la matassa, si tratta di svolgere la matassa e scoprire sempre nuovi fili. Sono due le parti di cui si compone La biblioteca scomparsa: la prima di carattere più narrativo, in cui Canfora racconta come se vi avesse assistito di persona vicende di sovrani, di poteri, di demolizioni, di filosofi, di persecuzioni, di storie d’amore opportunistiche, di ricostruzioni e scoperte. Nella seconda sono trattate le fonti da cui sono ricavate le narrazioni precedenti, e l’indagine si fa sempre più filologica, le parole e i testi diventano i veri protagonisti con le loro vicende legate alle trascrizioni, alle traduzioni, al passaggio dai rotoli di papiro ai codici, alle interpretazioni, alle versioni precedenti le rivelazioni successive (tipico il caso di riaggiornamenti in seguito al ritrovamento di originali dati per dispersi), perciò parziali e fallaci, ciò nonostante determinanti nell’epoca della loro influenza.

Anche l’identificazione della Biblioteca si scontra sul terreno filologico del significato della parola stessa: il termine Biblioteca mantiene costante il proprio significato lungo migliaia d’anni? Si tratta di un libro di indubbio interesse e di approfondimento storico, un libro istruttivo: ci aiuta a comprendere che in una situazione investigativa, più che pervenire alle risposte, è importante riuscire a formulare correttamente le domande.

Andrea Oddone Martin

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Luciano Canfora

La biblioteca scomparsa

Collana La memoria

Sellerio Editore

Palermo 1986 – I edizione

2019 XVII edizione

brossura

120 x 168 x 14 mm

209 pp

200 gr

ISBN 9788838903748

11,00