RECENSIONE: Luigi Zoja “Dialoghi sul male”

RECENSIONE: Luigi Zoja “Dialoghi sul male”

Si articola in tre racconti, Dialoghi sul male. Tre importanti storie appartenenti a differenti contesti storici, geografici e di situazione. Episodi sodali nell’osservazione delle possibilità di sviluppo del fenomeno generalmente definito come “il male”.

Luigi Zoja è uno psicanalista e saggista esperto, di lunga esperienza e riflessione. Numerose le sue pubblicazioni, anche divulgative, di grande interesse. Uno sguardo intelligente, razionale e “navigato”, ad alto grado di competenza, selettivo nell’argomentare costruttivamente intorno ad un soggetto che, nonostante la cospicua letteratura scientifica, filosofica e romanzesca, perdura incessantemente, pervasivo ma sfuggente.

Ogni racconto si sviluppa in sede di analisi. La prima storia appartiene al decennio della rivoluzione rossa cinese. I precetti maoisti causarono uno strappo profondissimo segnando tragicamente due generazioni successive. Il secondo racconto si colloca nell’ultima parte del Novecento, in Svizzera. I protagonisti, reduci ambedue dagli scossoni del ’68, riflettono profondamente su cosa significhi sentirsi utili per la società: Sophie è disposta a partecipare al rinnovamento della società anche a costo della violenza.

Nel terzo episodio ci spostiamo in Argentina, precisamente a Buenos Aires. È in questa drammatica storia che il pensiero di Luigi Zoja si esplicita nella lettera che Telma, la protagonista di una travagliata vicenda sociale e famigliare, indirizza alla sua analista. Scrive Telma: «Tutta la gente che rispetto ha in fondo un’esistenza un po’ più comoda della mia, perché può dividere il mondo in buoni e malvagi. Non sto mettendo in dubbio che questa divisione abbia un senso. È indispensabile: ogni cosa viene costantemente infiltrata dal male più per l’inconsapevolezza di persone come i miei genitori che per intenzionali opere di malvagità. Purtroppo, quelli come loro sono soprattutto responsabili di essere stupidi, più che oppressori o vittime. E qui vedo poco senso – quindi poco vantaggio – nel contrapporsi a loro. Se anche si potesse fare veramente la rivoluzione, se anche esistessero o fossero esistite rivoluzioni vere, esse potrebbero trasformare gli oppressi in nuovi sfruttatori: difficilmente gli idioti in nuovi intelligenti».

Andrea Oddone Martin

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Luigi Zoja

Dialoghi sul male

Collana Varianti

Bollati Boringhieri Torino 2022

Brossura fresata

139 x 210 x 12 mm

190 gr

142 pp

15,00 €

ISBN 9788833937847