RECENSIONE: Magnifici ribelli – Andrea Wulf
Orientarsi nella storia attraverso periodizzazioni distinte e categorizzate è prassi generalmente abituale. Se poi, in sede di approfondimento, andiamo ad analizzare le generalizzazioni delle categorie ci accorgiamo della fallacia, della parzialità di tali etichette, in genere conformate in funzione del ragionamento perseguito. Ciò è ancor più vero per il periodo storico definito Romanticismo. L’aspetto più ricordato del Romanticismo è la contrapposizione con il periodo precedente, l’Illuminismo, quest’ultimo caratterizzato da un’esclusività del pensiero razionale. Un’opposizione ingenua ed affrettata, quanto imprecisa e pregiudizievole. Come se i filosofi romantici avessero smesso il rigore della ragione per esercitare principalmente impulsi emotivi, slanci dell’anima, ardori panici.
Magnifici ribelli della scrittrice Andrea Wulf è una lettura avvincente nella quale si riepiloga il decennio fondatore del Romanticismo, importantissimo per la storia occidentale, la cui influenza si espanderà nel continente europeo e in quello americano fino ai nostri giorni. Nell’ultimo decennio del XVIII secolo, infatti, in un piccolo paesino del ducato di Sassonia-Weimar si riunì ed operò un gruppo di filosofi, artisti, intellettuali, professori, letterati, linguisti, studiosi, naturalisti, poeti ed esploratori. Si tratta del cosiddetto Circolo di Jena, costituitosi grazie all’intraprendenza di Friedrich Schiller.
Tra il 1794 e l’inizio del XIX secolo Jena diventò il laboratorio culturale nel quale vennero elaborate le premesse del pensiero occidentale del futuro e i protagonisti di questa operosità, influente quanto ribollente, furono Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Hegel, Alexander e Wilhelm von Humboldt, Friedrich Schelling, August Wilhelm Schlegel, Friedrich Schlegel, Ludwig Tieck, Friedrich von Hardenberg meglio noto come Novalis. Per tutto il decennio il gruppo di Jena fu frequentato assiduamente da Johann Wolfgang von Goethe. Raggiungeva a cavallo la compagnia di Jena dalla sua residenza di Weimar, distante una ventina di chilometri.
L’autrice, narrando cronologicamente i vissuti di ogni protagonista e dei luoghi frequentati, non tralascia il ruolo fondamentale della componente femminile. A partire dalla protagonista alla pari, Caroline Böhmer-Schlegel-Schelling, vera anima del gruppo, autrice e traduttrice di valore, donna la cui indipendenza intellettuale fu messa a dura prova in tempi antecedenti il suo arrivo a Jena.
Probabilmente, la vera protagonista assoluta dell’intera vicenda rimane Jena. La cittadina lambita dal fiume Saale divenne, in questi ultimi anni del XVIII secolo, il crogiuolo, la camera magmatica in cui evolse la riflessione delle menti più eccelse dell’epoca, un luogo di condensazione e trasformazione. È lì che numerose e fondamentali idee si scontrarono, incontrarono, fusero, separarono; ed è da quelle rive che si espansero dapprima nei territori tedeschi e poi in tutto il mondo, fino a tutt’oggi. Grazie all’appassionato lavoro di queste persone, i principi primari che posero le basi della Rivoluzione francese trovarono un’espressione e un’ampia articolazione evolutiva. L’idea di individualità moderna, ad esempio, non può non riconoscere il debito verso Rosseau quanto quello verso Fichte. Così come l’idea di Natura e di individuo compreso nella Natura che in questi nostri anni di crisi sta opportunamente riemergendo, prende le mosse dall’intelligente visione di questa selezionata quanto sfaccettata compagine.
Una delle condizioni implicite per la diffusione delle idee del Circolo, specifica Andrea Wulf nel suo prologo, fu la diffusa passione per la lettura del popolo tedesco: «Gli artigiani, le domestiche e i fornai leggevano con la stessa avidità dei professori universitari e dei nobili. […] Dal momento che il mercato editoriale in Germania registrava volumi da quattro a cinque volte superiori a quello inglese, l’epoca divenne famosa come “l’età della carta”». E rimane innegabile quanto riconosciuto da Wulf il fondamentale ruolo assunto lungo questa impareggiabile epopea da Johann Friedrich Cotta, l’editore che fece delle opere dei componenti del Circolo di Jena la parte preziosa del suo Catalogo, diffondendole in ogni dove e tutelandole dalle avversità del destino.
Il libro della Wulf costituisce un panorama vasto e particolareggiato, frutto di una corposa documentazione; una lettura coinvolgente nel suo equilibrio tra vicende umane ed intellettuali, appassionante come un romanzo d’avventura nonché culturalmente corroborante. Piacevole e funzionale l’apparato iconografico del volume, si evidenzia la rinuncia all’uso delle cifre romane nelle indicazioni di periodo.
Andrea Oddone Martin
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Andrea Wulf
Magnifici ribelli.
I primi romantici e l’invenzione dell’Io
Collana Pensiero Libero
Traduzione Antonella Salzano
Louiss University Press – Roma 2023
Brossura fresata
150 x 209 x 36 mm
550 gr
506 pp
24,00 €
ISBN 9788861059764