RECENSIONE: Pieralvise Zorzi “Storia spregiudicata di Venezia”
Probabilmente, la bibliografia mondiale dedicata a Venezia è preceduta per quantità solo da quella dedicata a Gesù Cristo, a Napoleone Bonaparte e a Richard Wagner. Letteralmente sterminata è la letteratura inerente alla città lagunare, di qualità e argomentazioni le più svariate e fantasiose. Sempre in auge la Venezia del mistero, delle vicende storiche, dell’opulenza, della lussuria, delle trame di potere. Ultimamente abbonda la giallistica di ambiente veneziano, storico o meno.
La proposta di Pieralvise Zorzi intitolata Storia spregiudicata di Venezia è costruita secondo una prospettiva interpretativa singolare. Le pubblicazioni dedicate alla Serenissima dell’autore sono numerose ed è nota l’attività di divulgatore della storia veneziana di Zorzi, il quale è però anche un esperto di comunicazione e marketing; è stato professionista in ambito pubblicitario, direttore creativo e copywriter. Ed è proprio da questo punto di vista che in questo caso si confronta con la storia veneziana.
Riconsiderando l’intera epopea veneziana, a partire dalle origini, Zorzi passa al vaglio ogni situazione storica riunendo le intenzioni istituzionali al comune denominatore dell’interesse statale. Un interesse che privilegia alcuni rispetto ad altri, ma coinvolge tutti gli individui che popolano Venezia, in una spinta collettiva alla promozione mirata alla miglior posizione internazionale possibile nelle contrattazioni di ogni titolo e livello: militare, commerciale, politico, economico, culturale e produttivo che può conferire prestigio ed importanza.
In tono amichevole e colloquiale, sornione ancorché denso di dettaglio, di spirito d’osservazione e ampiezza di sguardo, l’autore ci porge venti capitoli preceduti ognuno da brevi mots di personalità della comunicazione marketing e della moderna economia (Steve Jobs, Philip Kotler, Seth Godin, Marshall McLuhan, Uli Wiesendanger, etc), e non mancano personalità quali Albert Einstein, Friedrich Nietzsche, Man Ray, Alberto Giacometti, etc. Zorzi allestisce così il banco analitico sul quale viene collocata, adeguatamente illuminata ed osservata, una messe di coinvolgenti avvenimenti della storia veneziana, un territorio che ad un certo punto della sua vicenda si trasforma in “Venezia SpA”. Il consiglio di amministrazione formato dagli azionisti maggiori e minori, l’amministratore delegato dal consiglio e dall’autorità superiore e spirituale di San Marco (che pone Venezia alla stregua della Roma papalina, in ordine di importanza), sono alcune delle moderne figure contemporanee che Zorzi riconosce perfettamente nelle articolazioni istituzionali, culturali e procedurali dell’epoca.
Straordinaria la spregiudicatezza con la quale Venezia manipola a proprio favore ogni evento, positivo oppure negativo, e la puntuale quanto professionale cura della propria grandeur, l’immagine da presentare all’ospite di turno che viene ammaliato, se non narcotizzato, da cotanto sfarzo della città acquea, dal pregio dei manufatti, dalla potenza della flotta e dalla qualità delle architetture, degli spettacoli e delle mercanzie. Il continuo investimento in bellezza da trasformare in prestigio investe tutta la città ma si concentra in particolare nell’area marciana, vero boccascena del palcoscenico.
In uno dei capitoli, la storia della realizzazione della piazza che giungerà ad essere quella che conosciamo oggi viene ripercorsa dall’autore mentre racconta dei celebri trionfi che l’han percorsa, dei tornei cavallereschi che vi si svolgevano, delle vicende correlate, amorose, dinastiche, delle personalità che partecipavano o vi assistevano (Francesco Petrarca, Enrico III di Valois, ad esempio).
I cortei acquei aperti dal Bucintoro, popolare imbarcazione ineguagliata per sfarzo e meraviglia faraonica, sono seguiti dall’intera popolazione in gerarchica discendenza e miglior pavone possibile. Sia la fattura che l’intera storia del Bucintoro vengono percorsi dall’autore.
Sono solamente due esempi delle numerosissime vicende, situazioni e luoghi scandagliati dall’autore nella loro particolarità. Pieralvise Zorzi palesa la cifra dominante dell’intero sforzo di una collettività concretamente unita nella comprensione profonda del significato reale di res publica. Un significato oggetto di premura sollecita quanto minuziosa, che nella continuità nel tempo si è trasformata nella leggenda, nel mito duraturo di cui ancor oggi una realtà affatto lungimirante si nutre avidamente.
Andrea Oddone Martin
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Pieralvise Zorzi
Storia spregiudicata di Venezia
Collana i Colibrì, il tempo storico
Neri Pozza Vicenza 2021
Brossura fresata
141 x 214 x 20 mm
275 gr
254 pp
18,00 €
ISBN 9788854522251