RECENSIONE: Roberto Calasso “Come ordinare una biblioteca”
Nel Tommaseo dei sinonimi, si distingue: «Biblioteca, gran raccolta di libri a uso di lettura; Libreria, o per uso di lettura o da vendere, anche non ordinati, come a biblioteca richiedesi. Pochi scaffali faranno libreria, biblioteca no». Il criterio quantitativo determina la denominazione. Ma sono gli esempi ad illuminare la discrepanza, pertanto: «La biblioteca di un principe poco amico agli studii, o una sontuosa e gran collezione di libri che serve soltanto a coloro che la possiedono, non si dice libreria. La libreria di un povero convento di frati, benché molti vi abbiano accesso, non direbbesi biblioteca. Libreria, inoltre, è la bottega ove vendonsi libri, usati o nuovi».
Gli estremi architettonici di Come ordinare una biblioteca di Roberto Calasso si individuano proprio tra biblioteca e libreria. L’ultima parte è dedicata alle librerie, si tratta della ripresa di un ragionamento che Calasso pronunciò in occasione del seminario veneziano della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri del gennaio 2019. Una divagazione acuta, tecnica, intellettualmente lucida e culturalmente potente su quale sia la natura della letteratura e sulla realtà delle librerie messe a dura prova dai fenomeni congiunti del digitale, dell’e-commerce, della posizione di “monopolio di fatto” di Amazon. Sollecita l’attenzione agli aspetti gnoseologici del trasferimento dei testi dalle pagine agli schermi; alla qualità dei lettori e all’attuale ridimensionamento identitario dello scrittore, e delle sue conseguenze: «Ormai gli scrittori sono considerati come un settore dei produttori di contenuti e molti se ne appagano, ma questo presuppone l’obsolescenza della forma. E dove non c’è forma non c’è letteratura. Questo aiuta a capire quella sensazione di angustia e di corto respiro che la letteratura del nuovo millennio non può che provocare».
La prima parte invece è dedicata all’irriducibile magmatico della biblioteca. Di quel luogo psichico attivo, poliforme ed organico nella perseverante risistemazione, nell’inesausto aggiornamento, nel voler corrispondere alla vitalità delle disposizioni inconsce del suo proprietario. Svelando intimità spesso inconfessabili, la biblioteca si manifesta come doppio speculare, psichico del proprietario; ne svela qualità e debolezze, pregiudizi e aperture. La biblioteca è un’amplificazione, un’estensione del paesaggio mentale del proprietario, rappresenta fisicamente l’energia e la tensione all’unità della tendenza alla duplicazione, alla frammentazione e alla scissione che caratterizza ogni essere umano. È l’occasione del riconoscimento nell’immaginario onirico, della cosciente concretizzazione, dell’intuizione, dello svelamento. Nelle sue realizzazioni più compiute, assurge al ruolo di perturbante.
Perciò, l’ordine della biblioteca è per Calasso un «tema altamente metafisico», in cui risalta la complessità della realizzazione editoriale consapevole della necessità della parola «di levarsi da un fondo opaco, resistente, concreto e materiale. La parola scritta è disegnata». Che rapporto avevano con le loro biblioteche e con la lettura Jorge Louis Borges, Thomas Carlyle, Thomas Sterne Eliot, Isaiah Berlin, Aby Warburg, Gabriel Naudé?
Completano il corpo centrale due approfondimenti storico saggistici, il primo sulla nascita e sul ruolo delle riviste e il secondo sulla nascita della recensione, genere letterario «oggi spesso considerato con sufficienza e con impazienza».
Andrea Oddone Martin
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Roberto Calasso
Come ordinare una biblioteca
Collana Piccola Biblioteca Adelphi
Adelphi Milano 2020
Brossura fascicoli cuciti
105 x 177 x 110 mm
120 gr
129 pp
14,00 €
ISBN 9788845934902